cctm collettivo culturale tuttomondo La Dama con ventaglio
opera: Gustav Klimt, Dama con ventaglio, 1918 – collezione privata
Iniziata nell’autunno del 1917 e ancora incompiuta il 6 febbraio 1918 giorno della morte dell’artista, l’opera ingloba tutta la filosofia klimtiana nel suo assoluto.
Decorazioni fitte e delicate svolazzano intorno ad una donna sensuale e raffinata avvolta tra tessuti pregiati ed un grande ventaglio. Fiera ma gentile guarda l’osservatore invitandolo a perdersi nello splendore delle figure che la circondano. L’incompletezza dell’opera la rende vibrante, umana, ed infinita nella sua fragilità mentre l’anonimato sulla persona della modella dà un tocco di mistero, essendo cosa rara nel panorama operativo di Klimt.
La Dama col ventaglio è l’ultima opera del pittore in cui, tra i colori sgargianti e le linee sinuose dell’immagine, lo stile unico dell’artista è chiaramente fuso tra la scuola secessionista viennese ed i diversi stili da lui sviluppati nel tempo.
I dettagli, i colori, le forme, l’asimmetria compositiva sono il risultato del lungo studio sull’Estremo Oriente che Gustav Klimt portò avanti per tutta la vita. (fonte Wikipedia)
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Una ventata di freschezza, nessuna rigidità, ma una morbida figura con i capelli scomposti e una spalla scoperta.
Il blu di Prussia di una vestaglia cinese, il fondo oro tipico dei suoi quadri. Klimt ne La dama con il ventaglio, dipinge finalmente per sé stesso, libero da commissioni, da richieste e da regole auree da rispettare. Dipinge un quadro che pur non ritraendolo, cattura l’attimo in cui il vento di primavera fa turbinare nell’aria i petali dei fiori, passando tra i rami degli alberi. La libertà, il profumo della natura, la sensualità. C’è tutto il suo amore per l’Oriente con i suoi simboli, la fenice portatrice di immortalità, rinascita, fortuna e fedeltà. I fiori di loto su cui sboccia l’amore e la purezza. Le forme sono fluide, il rigore dei suoi primi quadri è liberato da una nuova consapevolezza. Non c’è l’assolutezza del Bacio, la fermezza dell’Abbraccio, la fredda perfezione del Ritratto di Adele Bloch-Bauer.
Sceglie il blu e il rosa a fare da contraltare all’oro assoluto dei suoi sfondi che si anima di fiori, stelle e uccelli. Dipinge la bellezza rilassata di una donna di cui nulla si sa, a parte la pace e la sensualità che emana. (by Barbara Facchini)