cctm collettivo culturale tuttomondo Juan Vicente Piqueras (España)
di Juan Vicente Piqueras (España)
Tutto è pronto: la valigia,
le camicie, le mappe, la fatua speranza.
Mi spolvero le palpebre.
Ho messo all’occhiello
la rosa dei venti.
Tutto è pronto: il mare, l’atlante, l’aria.
Mi manca solo il quando, il dove,
un diario di bordo, le carte
di navigazione, venti a favore,
il coraggio e qualcuno che mi ami
come non so amarmi io.
La nave che non c’è, le mani attonite,
lo sguardo intento, le imboscate,
il filo ombelicale dell’orizzonte
che sottolinea questi versi sospesi…
Tutto è pronto. Sul serio.
Invano.
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de Juan Vicente Piqueras (España)
Todo está preparado: la maleta,
las camisas, los mapas, la fatua esperanza.
Me estoy quitando el polvo de los párpados.
Me he puesto en la solapa
la rosa de los vientos.
Todo está a punto: el mar, el aire, el atlas.
Sólo me falta el cuándo,
el adónde, un cuaderno de bitácora,
cartas de marear, vientos propicios,
valor y alguien que sepa
quererme como no me quiero yo.
El barco que no existe, la mirada,
los peligros, las manos del asombro,
el hilo umbilical del horizonte
que subraya estos versos suspensivos…
Todo está preparado: en serio, en vano.
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foto: Andrea Coleman – fair use
Traduzione: Martha L. Canfield
Juan Vicente Piqueras (1960) è un caso singolare nella poesia spagnola contemporanea.
Discendente di una famiglia di agricoltori, nato e cresciuto in campagna, in una casa senza libri, nel piccolo villaggio di Los Duques de Requena (Valencia), ha lasciato la Spagna e ha vissuto in Francia, Italia (dichiara che Roma è la sua “anima città”), per cinque anni in Grecia, in Algeria e ora a Lisbona, in Portogallo.
Ha lavorato come attore, sceneggiatore, annunciatore radio, doppiatore, traduttore e professore di spagnolo per stranieri. Si è dedicato alla poesia e alla diffusione della lingua e della cultura spagnola e ispanoamericana. Lavora per l’Istituto Cervantes.
Ha pubblicato i seguenti libri di poesia: Tentativas de un héroe derrotado (1985), Castillos de Aquitania (1987), La palabra cuando (1991), La latitud de los caballos (Madrid, 1999), La edad del agua (2004), Adverbios de lugar (2004), Aldea (2006), Palmeras ( 2007), La hora de irse (2010), Yo que tú (2012), Atenas (2013), El cielo vacío (2013), La ola tatuada (2015), Padre (2016) y Animales (2017). Ha ricevuto i seguenti premi per la poesia: premio José Hierro, premio Antonio Machado, premio Jaén, premio Valencia, premio del Festival Internacional de Medellín, premio Manuel Alcántara y premio Fundación Loewe. In Italia ha pubblicato: “Mele di mare” (ed. Le Lettere , Firenze, 2003), “Palme” (ed. Empiría, Roma, 2005) e “Braci” (ed. Empiría, Roma, 2010).
Ha tradotto la “Poesía Completa” di Tonino Guerra (2011), “Una calle para mi nombre”, antologia del poeta bosniaco Izet Sarajlic (2003), “Cosecha de ángeles”, antologia della poetessa rumena Ana Blandiana (2007), “El hambre del cocinero” e “Encima del subsuelo” di Kostas Vrachnós (2008 e 2014), “El huésped en el bosque”, antologia di Elisa Biagini (2010), e “Refugiarme en una palabra” di Cesare Zavattini (2016).
Ha partecipato nel 2000 a “Verba Volant. Incontri internazionali di poesia” a Salerno e a “Lo spirito dei luoghi. Incontri internazionali di poesia” nella Casa della poesia, nel 2001 alla manifestazione “Poesia contro la guerra” e nel 2002 a “Il cammino delle comete” a Pistoia e agli “Incontri internazionali di poesia a Sarajevo” nel 2002 e nel 2003, a “La poesia resistente” nel 2012.
È stato direttore didattico dell’Istituto Cervantes di Atene, di Algeri e attualmente di Lisbona.
Nel 2017 è stata pubblicata un’ampia antologia della sua poesia per Multimedia Edizioni / Casa della poesia, dal titolo “Vigilia di restare” con traduzione di Raffaella Marzano. Per il 2019 è prevista la pubblicazione in Italia del libro “Padre”. È ospite abituale della struttura di Casa della poesia.
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