cctm collettivo culturale tuttomondo Nino Pedretti (Italia)
Il mondo di Nino Pedretti (Santarcangelo di Romagna, 1923 – Rimini, 1981)
Non ditemi che il mondo è brutto,
malato, ridotto in merda.
Il mondo ha bisogno di esser bello
anche se ti urla il cuore
anche se ti strappano le dita.
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da Al vòuşi e altre poesie in dialetto romagnolo, Einaudi, 2007
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E’ mònd di Nino Pedretti (Santarcangelo di Romagna, 1923 – Rimini, 1981)
N u géim che è mònd l’è brott,
malèd, ardòtt in mérda.
E’ mònd l’à bsògn d’ès bèll
ènca s u t rògg e’ cor
ènca s i t ‘taia al déidi.
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foto: Laurent Castellani – fair use
Nino Pedretti (Santarcangelo di Romagna, 1923 – Rimini, 1981) è stato un poeta e traduttore italiano.
Cresciuto in una famiglia dove si parlava principalmente italiano, il dialetto locale per lui era una lingua appresa dagli amici durante l’infanzia. Dopo essersi diplomato come geometra nel 1942 a Rimini, durante la Seconda Guerra Mondiale riuscì a sfuggire al servizio militare nascondendosi prima a Santarcangelo e poi a San Marino dopo l’8 settembre 1943.
Dopo la guerra, Pedretti si unì a un gruppo di intellettuali locali fondando un circolo chiamato “E’ cìrcal de giudéizi” insieme a Raffaello Baldini, Tonino Guerra e altri, dove si discuteva di letteratura e politica. Si diplomò come maestro e successivamente si laureò all’Università di Urbino nel 1949 con una tesi sul jazz. Era appassionato di lingue straniere e viaggiò in Germania negli anni ’50 per perfezionare il tedesco e seguì un corso di fonologia a Edimburgo nel 1967.
Pedretti cominciò a interessarsi alla traduzione e alla scrittura poetica nei dialetti locali, poiché voleva rappresentare le persone comuni e la loro esperienza. Nonostante fosse anche insegnante di inglese, si considerava principalmente un linguista. Negli anni ’70 iniziò a pubblicare raccolte di poesie in dialetto, come “Al vòuşi” e “Te fugh de mi pàeis”. La sua produzione in italiano è rappresentata principalmente dalla raccolta “Gli uomini sono strade”.
Pedretti morì prematuramente nel 1981, ma solo molti anni dopo la sua morte le sue opere hanno iniziato a essere riscoperte. Nel 2007, Einaudi ripubblicò la sua prima raccolta “Al vòuşi”, e successivamente molte altre opere sono state pubblicate da Raffaelli Editore, consentendo una nuova valorizzazione della sua potenza lirica.
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cctm Non ditemi che il mondo è brutto