collettivo culturale tuttomondo Io non credo all’amore felice
Io non credo all’amore felice
agli orecchini di perle
alle gardenie di zucchero
alla gioia che aspetta nel letto
al miele dei sensi pacificati
al tuo fiato che si innesta col mio
dentro un gelido anello d’argento
io voglio giocare morire e rinascere
voglio mangiarti le labbra
mandarti via e correrti appresso
chiamarti e poi non dirti niente
voglio scavarti nelle orecchie
ingoiarti i pensieri
voglio sedermi sulle tue mani
come un tigre assonnata
non mi chiedere tranquillità
e un piatto di fiori fritti davanti
non mi chiedere di fare un figlio
o di dividere il tuo cuscino
o di mangiare nel tuo cucchiaio
non ti sveglierò se vuoi
non ti porterò via ai fantasmi
voglio che mi ridi in gola
voglio vedere gli occhi turchini
che si squagliano di allegria
dammi la mano non gridare
sputa per terra balla con me.
Dacia Maraini
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illustrazione Marcel Garbi
Dacia Maraini (Fiesole 1936) è una scrittrice italiana.
Autrice di narrativa, poesia, teatro e saggistica, acuta e sensibile indagatrice della condizione della donna, ha spesso delineato nei suoi testi figure femminili complesse e determinate, inserite in una più ampia riflessione su molteplici temi sociali, affrontati in un prospettiva storica.
Con la raccolta di racconti Buio (1999) si è aggiudicata il premio Strega.
Ha pubblicato, in ordine cronologico, i seguenti romanzi:
“L’età del malessere”, “Memorie di una ladra”, “Donna in guerra”, “Isolina” (Premio Fregene 1985, ripubblicato nel 1992; tradotto in cinque paesi), “La lunga vita di Marianna Ucrìa” (1990, Premi: Campiello 1990; Libro dell’anno 1990; tradotto in diciotto paesi), da cui è stato tratto l’omonimo film di Roberto Faenza “Marianna Ucrìa”. Un altro titolo degli anni ’90 è l’importante “Voci” (1994, Premi: Vitaliano Brancati – Zafferana Etnea 1997; Città di Padova 1997; Internazionale per la Narrativa Flaiano 1997; tradotto in tre paesi).
Dal punto di vista della poesia, invece, la prima raccolta di versi, “Crudeltà all’aria aperta”, è del 1966. Seguiranno: “Donne mie”, “Mangiami pure”, “Dimenticato di dimenticare”, “Viaggiando con passo di volpe” (Premi: Mediterraneo 1992 e Città di Penne 1992), “Se amando troppo”.
Nel 1980 ha scritto in collaborazione con Piera Degli Esposti, “Storia di Piera” e, nel 1986, “Il bambino Alberto”. Assidua collaboratrice anche di giornali e riviste, nel 1987, ha pubblicato una parte dei suoi articoli nel volume “La bionda, la bruna e l’asino”.
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