cctm collettivo culturale tuttomondo Idea Vilarino
di Idea Vilarino (Montevideo 1920 – 2009)
Uno sempre é solo
ma
a volte
é più solo
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de Idea Vilariño (Montevideo 1920 – 2009)
Uno siempre está solo
pero
a veces
está más solo
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disegno: Diego Koi, matita su carta
Idea Vilariño, uruguayana di Montevideo nata nel 1920 e scomparsa nel 2009, poetessa, saggista, traduttrice, apparteneva alla “Generazione del ‘45”, come Mario Benedetti e come Juan Carlos Onetti, del quale si innamorò derivandone gran parte della sua poesia:
“Mi sono innamorata dell’ultima persona di cui avrei dovuto… eravamo fatti di una materia impossibile da legare. Non ha mai capito l’abc della mia vita, non mi ha mai capito come essere umano, come persona…. Ancora mi chiedo perché ho sopportato tanto, perché sono tornata sempre. (…) Una notte mi chiamò, disperato, chiedendomi che andassi da lui. Io ero con qualcuno che mi amava e lo lasciai per andare a passare una notte con lui. E ricordo che l’unica cosa che abbiamo fatto è stato quella di metterci schiena contro schiena, a leggere un libro, lui il suo, io un altro. Il mattino dopo lo presi dalla testa e gli dissi: sei un asino, Onetti, sei un cane, una bestia. E me ne sono andata”.
Nove notti d’amore, come disse la stessa Vilariño, e una vita di passione e solitudine.
Nocturnos (1955), Poemas de amor (1957) e Pobre mundo (1966) sono le tre raccolte che, negli anni, hanno ricevuto maggior risonanza e che ancora oggi rappresentano il nucleo espressivo principale della poetessa. Ritmo e musicalità sono le sue prerogative espressive ed è per questo che musica alcune poesie e scrive testi di canzoni.
La canción y el poema (o la canción) interpretata da Alfredo Zitarrosa e Los orientales sono solo due fra i titoli che la inseriscono, legittimamente, nel panorama della canzone popolare uruguaiana. Ferma sostenitrice della cultura tanghera pubblica anche alcuni saggi sul tango: Las letras de tango (1965) e El tango cantado (prólogo y antología) (1981).
Negli anni ’70 intraprende, a più riprese, alcuni progetti di traduzione del teatro shakespeariano e non solo. Nel 1966 riceve il “Premio Nacional de Literatura”, che rifiuta. Più tardi, nel 1987 riceve il “Premio a la labor intelectual” José Enrique Rodó. Nel 2004 riceve il Premio Konex Mercosur per le lettere, come scrittrice più influente. Oggi, rimane una figura decisiva della cultura uruguaiana della seconda metà del XX secolo e la sua opera è stata dichiarata patrimonio storico nazionale dell’Uruguay.