cctm collettivo culturale tuttomondo haiku Pierre Pascal
Come un fiore selvatico,
in questo libro, tra due pagine,
ho messo il tuo volto.
Comme fleur sauvage,
dans ce livre, entre deux pages,
j’ai mis ton visage.
Pierre Pascal
da Nettare del drago, Nectar du dragon, inedito
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Photo by Inga Shcheglova on Unsplash
Gli haiku sono una delle più semplici e pure forme di poesia giapponese. Sono componimenti nati in Giappone nel diciassettesimo secolo, formati da tre versi costituiti in totale da 17 more secondo lo schema 5-7-5. Una mora nella metrica classica era l’unità di misura della durata delle sillabe. Non è una sillaba (anche se spesso viene equiparata ad essa), perché una sillaba può contenere anche due more.
Da quando sono state fatte le prime traduzioni di haiku in occidente a questo genere poetico si sono affezionati alcuni dei più grandi scrittori del Novecento, da Rainer Maria Rikle a Paul Eluard. In Italia, si avvicinarono agli haiku alcuni poeti che hanno abbracciato la corrente dell’ermetismo, come Ungaretti e Quasimodo.
Gli haiku sono poesie che non sembrano tali, aforismi che non sono aforismi, sono un insieme di parole in cui ha più peso il non detto rispetto a quello che viene detto. Sono componimenti dell’anima, che raccontano le emozioni delle stagioni, della precarietà dell’uomo e della magia della quotidianità.
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Collettivo Culturale TuttoMondo vuole essere un viaggio attraverso le varie forme dell’arte, della cultura e del costume.
Parole e immagini che possano offrire bellezza, far nascere una riflessione, dare meraviglia in questo momento in cui la meraviglia sembra essere perduta e stimolare la curiosità e la voglia di guardare il mondo, a TuttoMondo, cogliendone tutta la bellezza di luci, colori e d’ombre.
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