cctm collettivo culturale tuttomondo Guillaume Apollinaire Autunno malato
Autunno malato e adorato
morirai quando l’uragano soffierà sui roseti
quando avrà nevicato
sui frutteti.
Povero autunno
muori in biancore e ricchezza
di neve e di frutti maturi.
In fondo al cielo
planano sparvieri
sulle nixi graziose dai capelli verdi e nane
che non hanno mai amato.
Sui confini lontani
i cervi hanno bramito.
E quanto amo stagione quanto amo i tuoi suoni
i frutti che cadono e che nessuno raccoglie
il vento e la foresta che piangono
tutte le loro lacrime d’autunno foglia a foglia
le foglie
pestate
un treno
che passa
la vita
che va.
Guillaume Apollinaire
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Automne malade et adoré
Tu mourras quand l’ouragan soufflera dans les roseraies
Quand il aura neigé
Dans les vergers
Pauvre automne
Meurs en blancheur et en richesse
De neige et de fruits mûrs
Au fond du ciel
Des éperviers planent
Sur les nixes nicettes aux cheveux verts et naines
Qui n’ont jamais aimé
Aux lisières lointaines
Les cerfs ont bramé
Et que j’aime ô saison que j’aime tes rumeurs
Les fruits tombant sans qu’on les cueille
Le vent et la forêt qui pleurent
Toutes leurs larmes en automne feuille à feuille
Les feuilles
Qu’on foule
Un train
Qui roule
La vie
S’écoule
Guillaume Apollinaire
_
foto: Anka Zhuravleva – fair use
L’autunno ha già dato tutti i suoi colori e i suoi frutti, ormai lascia spazio al gelido riposo dell’inverno. Guillaume Apollinaire ne coglie questo stato dando un tono crepuscolare alla sua versatile poesia che attinge a Cubismo, Futurismo, Surrealismo, Dadaismo… La fine dell’autunno è una malattia, un lungo deliquio coperto dal lenzuolo bianco della brina che prepara i candidi giorni di neve. Sui rami restano i frutti non raccolti, in particolare i cachi che punteggiano d’arancio gli ossuti rami neri, nei campi deserti il poeta immagina in difficolta le Nixi, divinità romane legate al momento del parto: è il momento in cui nulla fa pensare alla nascita ma che tuttavia proprio per questa decadenza piace ad Apollinaire, così come si ama lo splendore veneziano sempre in bilico verso lo sprofondo. È la vita che passa, ci dice: l’autunno che finisce ne è la sua testimonianza. (by Il canto delle sirene)
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