cctm collettivo culturale tuttomondo Guido Gozzano Parabola

Parabola di Guido Gozzano (Torino, 1883 – Torino, 1916)
Il bimbo guarda fra le dieci dita
la bella mela che vi tiene stretta;
e indugia – tanto è lucida e perfetta –
a dar coi denti quella gran ferita.
Ma dato il morso primo ecco s’affretta:
e quel che morde par cosa scipíta
per l’occhio intento al morso che l’aspetta…
E già la mela è per metà finita.
Il bimbo morde ancora – e ad ogni morso
sempre è lo sguardo che precede il dente –
fin che s’arresta al torso che già tocca.
«Non sentii quasi il gusto e giungo al torso!»
Pensa il bambino… Le pupille intente
ogni piacere tolsero alla bocca.
da La via del rifugio, 1907
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opera: Mangzi Tian
Guido Gozzano (Torino, 1883 – Torino, 1916) è stato un poeta e scrittore italiano.
Gozzano è considerato uno dei maggiori esponenti del crepuscolarismo, un movimento letterario nato intorno all’anno 1910. I poeti crepuscolari, tra cui Gozzano, Gabriele D’Annunzio, Sergio Corazzini e Giovanni Pascoli, erano accomunati da una visione pessimista della vita, da un senso di malinconia e da un gusto per l’analisi psicologica.
Nel 1907 rivela il suo desiderio di rifugiarsi nella poesia con la pubblicazione de La via del rifugio. Qui, lontano da mire intellettualistiche, rivela la sua originalità. Sempre nel 1907 inizia una relazione con la scrittrice Amalia Guglielminetti, ma le sue condizioni di salute peggiorano e lo portano alla tubercolosi.
Nel 1911 appare il suo libro più importante: I colloqui, i cui componimenti vengono disposti in tre sezioni: Il giovenile errore, Alle soglie e Il reduce.
Per tutto il corso della sua vita Gozzano collabora a giornali e riviste con recensioni letterarie, fiabe per bambini (ricordiamo I tre talismani del 1914 e La principessa si sposa del 1917, postuma), raccolte di articoli (Verso la cuna del mondo, del 1917, postuma) e novelle (L’altare del passato del 1918 e L’ultima traccia del 1919, entrambe postume).
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