cctm collettivo culturale tuttomondo Guido Gozzano
Non amo che le rose
che non colsi.
Non amo che le cose
che potevano essere e non sono
state…
Guido Gozzano
frammento di Cocotte, da I Colloqui, 1911
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immagine dal web
Guido Gozzano (Torino, 1883 – Torino, 1916) è stato un poeta e scrittore italiano.
Gozzano è considerato uno dei maggiori esponenti del crepuscolarismo, un movimento letterario nato intorno all’anno 1910. I poeti crepuscolari, tra cui Gozzano, Gabriele D’Annunzio, Sergio Corazzini e Giovanni Pascoli, erano accomunati da una visione pessimista della vita, da un senso di malinconia e da un gusto per l’analisi psicologica.
Nel 1907 rivela il suo desiderio di rifugiarsi nella poesia con la pubblicazione de La via del rifugio. Qui, lontano da mire intellettualistiche, rivela la sua originalità. Sempre nel 1907 inizia una relazione con la scrittrice Amalia Guglielminetti, ma le sue condizioni di salute peggiorano e lo portano alla tubercolosi.
Nel 1911 appare il suo libro più importante: I colloqui, i cui componimenti vengono disposti in tre sezioni: Il giovenile errore, Alle soglie e Il reduce.
Per tutto il corso della sua vita Gozzano collabora a giornali e riviste con recensioni letterarie, fiabe per bambini (ricordiamo I tre talismani del 1914 e La principessa si sposa del 1917, postuma), raccolte di articoli (Verso la cuna del mondo, del 1917, postuma) e novelle (L’altare del passato del 1918 e L’ultima traccia del 1919, entrambe postume).
La poesia di Gozzano è caratterizzata da una delicatezza e da una raffinatezza formale che ne fanno una delle voci più originali della poesia italiana del Novecento.
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