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guida per riconoscere uno psicopatico

28/09/2022 By carlaita

collettivo culturale tuttomondo Guida per riconoscere uno psicopatico

Guida per riconoscere uno psicopatico

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1. Sono ingrati

Gli individui che presentano marcati tratti psicopatici pensano che sia assolutamente legittimo e naturale non soltanto che gli altri facciano del loro meglio per accontentarli, ma anche che diano tutto il possibile, e senza ricevere gratitudine o essere contraccambiati in alcun modo.

Le persone a maggior rischio di diventare vittime di soggetti di questo tipo sono ingenue e fiduciose, si lasciano entusiasmare con facilità e di conseguenza si accorgono troppo tardi di essere state usate soltanto a scopi opportunistici.

2. La bugia come caratteristica strutturale

È davvero molto importante saper gestire con sicurezza le bugie degli psicopatici, perché nella vita si presentano spesso situazioni in cui queste fandonie possono diventare un grosso problema.

La menzogna è uno strumento irrinunciabile per gli psicopatici. Infatti, chi vuole dipingere un ritratto immacolato di se stesso deve rielaborare, almeno un po’, la realtà. A questi individui appare del tutto logico e pertinente che la verità non basti o sia addirittura inutile. Questi soggetti la declassano fino a considerarla un limite per chi è privo di fantasia, debole e mediocre: ai loro occhi solo chi riesce sempre ad adattare i propri racconti alle esigenze del momento è intelligente e accorto.

3. È impossibile discutere con loro

Hanno sempre ragione, tranne che per le previsioni delle estrazioni del lotto, sono praticamente imbattibili.

Se però si accorgono che gli interlocutori hanno delle riserve nei confronti dei loro argomenti, per affermare la propria opinione tendono a ricorrere a generalizzazioni del tipo: «Ogni persona intelligente sa che…». In altre parole, questo significa che chiunque desideri rimanere della propria opinione non può più essere ritenuto intelligente. Un’evidente modo per sminuire la personalità dell’interlocutore.

4. Il mondo affettivo degli psicopatici

Gli psicopatici si spacciano volentieri per persone aperte e socievoli, ma è soltanto una facciata dietro la quale nascondono la loro incapacità di provare emozioni profonde come l’amore, la tenerezza, la fiducia e così via. Con il loro charme e il loro modo di fare accattivante riescono a dissimulare a meraviglia le loro carenze. E alla fine si attribuiscono addirittura l’autorità di dettar legge in termine di emozioni, anche se queste ultime per loro sono una lingua straniera di cui non afferrano una sola parola.

5. Un contraddittorio senso dell’onore

Le persone caratterizzate da strutture psicopatiche si sentono pervase da un grande senso dell’onore, e nemmeno il loro comportamento altamente contraddittorio scuote minimamente questa profonda convinzione.

Normalmente chi ferisce gli altri, ne parla male, dice loro falsità e li inganna sa bene che questo comportamento non ha niente di onorevole. Queste persone senza scrupoli, però, ragionano in modo diverso: si considerano integerrime anche quando agiscono contro ogni convenzione sociale.

6. Una presunzione illimitata

La smaccata sopravvalutazione di sé è un tratto tipico degli psicopatici. Questi individui sviluppano meccanismi efficaci in grado di escludere in modo sicuro e affidabile tutti i tratti indesiderati dal proprio campo visivo.

7. Gli psicopatici non credono di avere punti deboli

A differenza degli altri esseri umani che perlopiù sono consapevoli delle loro debolezze e sono in grado di riflettere sul proprio comportamento e di considerarlo in modo critico.

Quando la situazione lo richiede, e per avvicinarsi all’obiettivo che perseguono, fingono di adeguarsi alle aspettative altrui e cercano di segnare punti a proprio favore con discorsi inventati

8. Loro non sbagliano mai

Negare i propri errori è una peculiarità fondamentale degli psicopatici. Per loro gli errori sono segni di imperfezione, perciò vanno confutati a ogni costo.

L’aspetto contraddittorio però è che questi individui non si impegnano in alcun modo per non commettere errori, ma solo per negare di averne commessi. Come sempre, anche qui ciò che conta è la facciata di perfezione.

9. Smascherano senza pietà gli errori altrui

Quando sono gli altri a sbagliare, le cose vanno in modo diametralmente opposto: in questo caso diventa necessario essere estremamente diretti ed espliciti.

Le persone incapaci di empatia provano piacere a mettere in evidenza i difetti altrui, perché si illudono di apparire più grandi quando sminuiscono gli altri.

10. Sono sempre gli altri a essere colpevoli

È ovvio: chi non fa errori non può mai avere alcuna colpa. La conseguenza è che gli psicopatici trovano sempre un responsabile che deve fungere da capro espiatorio.

Per loro, il senso di colpa e gli scrupoli di coscienza, per non parlare del rimorso, sono sentimenti del tutto sconosciuti, così come l’empatia per la sofferenza delle persone che subiscono i loro attacchi.

Al contrario: passo dopo passo questi individui sviluppano strategie che offrono legittimazione al proprio comportamento scorretto.

11. Sono estremamente inaffidabili

Nella loro inaffidabilità, questi soggetti sono estremamente affidabili: attenersi agli accordi e ai contratti, e farsi carico degli impegni, sono tutte cose che suscitano in loro una profonda avversione.

12. Traggono profitto dalla miseria altrui

Gli esponenti di questa categoria, caratterizzata da elevate componenti psicopatiche anche aggressive, non esitano a utilizzare ai propri fini la miseria altrui, un gioco che riesce loro al meglio nei confronti di chi dipende da loro a livello finanziario.

13. I loro messaggi sono contraddittori

Vivono in un caos interiore che necessariamente genera contraddizioni. Loro però non le percepiscono, mentre sono le persone che li circondano a subirne violentemente gli effetti.

Un giorno si sostiene una cosa e quello seguente il suo esatto contrario, a seconda della situazione e dell’umore. A volte anche gli accordi del mattino, giunta la sera, non sono più validi: non c’è niente di vincolante e nessun punto di riferimento per una sana capacità di giudizio.

14. Si sentono superiori

Questo arrogante senso di superiorità è profondamente connaturato in questi individui ed è difficile da sradicare. Se però qualcun altro rivendica la stessa importanza che loro si attribuiscono, gli psicopatici lo recepiscono come una minaccia e combattono con tutte le loro forze.

15. Offendono, sminuiscono, mortificano e deridono

Purtroppo il sentimento dell’empatia non rientra fra i loro punti di forza. Non hanno la capacità naturale di immedesimarsi negli altri e di capire quanto possano essere dolorose le offese e le mortificazioni che infliggono loro.

16. Amano i segreti

Gli psicopatici amano contornarsi da un’aura di mistero e non scoprono volentieri le loro carte. Fanno il possibile per mascherare e occultare le bugie e tutto ciò che non giova alla propria immagine.

Ma anche il fascino dell’ignoto è inteso ad accrescere la loro attrazione su chi li circonda. E sicuramente in questo modo riescono anche a dissimulare gli aspetti mediocri e poco interessanti della loro personalità.

17. Usano i complimenti per legare gli altri a sé

Nelle situazioni in cui non riescono automaticamente a dominare, si mostrano volentieri dal proprio lato migliore. Spesso in questi casi usano il loro fascino a fini manipolativi.

Nessuna esternazione è troppo imbarazzante, se li aiuta a perseguire i loro scopi. Sembrano quasi possedere un sesto senso per i più profondi desideri irrealizzati degli altri e non esitano ad approfittarne in modo spietato.

18. Non riescono a mantenere le proprie amicizie

Le amicizie funzionano solo se la relazione è scambievole e se si sa che l’altro ci sarà anche nelle situazioni difficili. Se invece c’è soltanto una persona che dà, mentre l’altra non fa che prendere, l’equilibrio su cui si basano la fiducia e la confidenza ne risulta disturbato.

Per quanto facciano grandi promesse, gli psicopatici di solito si fermano alle parole, cui non vengono mai fatti seguire i fatti. Se viceversa i fatti si verificano, quasi sempre è perché le loro grosse carenze affettive li inducono a perseguire intenzioni completamente diverse.

19. Tutto viene subordinato ai propri interessi

I soggetti che rientrano in questa categoria conoscono soltanto le proprie esigenze e perseguono soltanto i propri obiettivi, mentre ignorano tutte le sfumature intermedie della comunicazione interumana.

Se le azioni altrui corrispondono alle loro aspettative, sono soddisfatti, ma se qualcuno esprime un parere diverso, invece di considerarla una legittima opinione personale, lo interpretano come un attacco alla propria persona.

20. Stile di vita parassitario e abuso di potere

Ogni persona che contravviene alle esigenze e alle regole della nostra comunità sociale disattendendo le norme e i valori condivisi senza mai assumersi la responsabilità delle proprie azioni, vive a spese degli altri e merita che si definisca parassitario il suo stile di vita. Individui di questo tipo si incontrano in moltissimi ambienti.

_

Bärbel Mechler,tratto da  Circondati da Psicopatici, Macro Edizioni, 2017

 

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Forse dormiamo e stiamo sognando, mi disse lei, e Forse dormiamo e stiamo sognando, mi disse lei,
e io le ho creduto, perché diventava
più pesante e più leggera a volontà
simile agli uccelli in volo.
Correvamo verso l'alto sulle scale di cemento
e lei sollevava dal mio abbraccio
due occhi splendenti, argentei,
verso un cielo inventato proprio allora.
Il suo sguardo fondeva i muri,
feriva le mie guance da cui
erompeva il sangue verso il passato
senza dolore, a fiotti.
Forse dormiamo e stiamo sognando, mi disse lei.
Correvamo verso l'alto. La scala di cemento
era terminata da un pezzo. Ed anche l'edificio.
Avevamo superato anche il futuro. Le parole
erano rimaste indietro. E forse nemmeno noi
esistevamo più.
Nichita Stănescu
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È stata ieri l’ultima domenica del mese; tu no È stata ieri l’ultima domenica 
del mese; tu non c’eri; luna quasi 
piena. Sott’acqua il suono di un’armonica – 
e il sangue gorgogliava dentro i vasi 
di un giardino in prossimità del mare. 
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Illustrazione: Jiwoon Pak
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*Sono passato dalla stazione. Forse volevo partire *Sono passato dalla stazione. Forse volevo partire.
O sognare che arrivasse qualcuno.*
Stefano Benni
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Cambiare il mondo, amico Sancho, non è follia né Cambiare il mondo, amico Sancho, non è follia né utopia, ma solo giustizia.

Miguel de Cervantes, da Don Chisciotte della Mancia
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A volte penso di essere un sogno
che qualcuno si è dimenticato di fare, il sogno
nel cassetto aperto nel momento
sbagliato, il dormiveglia di una dalia d’inverno
che lascia i suoi petali alla brina che l’uccide
grata di conservare intatto il suo cuore,
il cuore del cuore per la primavera alle porte:
àprile tu, o tu, o tu, aprimi tu, o tu, o tu… Tu? … 
Aldo Busi 

Da “L’amore trasparente”
foto Mirjam Appelhof
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Ho provato a spiegare ai miei alunni cos’è la c Ho provato a spiegare ai miei alunni
cos’è la cosa chiamata poesia.
Quando nessuno tossisce mentre parli
vuol dire che probabilmente ti sta ascoltando.
Anche se ciò che dici non interessa o non lo capisce.
Ho provato per loro un senso di gratitudine,
perché il tempo è passato più in fretta.
Ho cercato di fare capire loro
che la poesia deve essere così com’è
come l’albero che è secco e poi fa frutti
che scriverla o leggerla sono la stessa cosa
insomma uno si prova in un modo o nell’altro
a tracciare una retta di luce
tra due intercambiabili mucchi di escrementi
La poesia è respirare
si prende l’aria da fuori e fuori la si butta
ossido di carbonio più anidride carbonica
Ho detto loro che pochi sanno che cos’è una poesia
pochi sanno cos’è un poeta e tutti sono convinti
che il posto migliore per un libro è la biblioteca
e tutti dei poeti farebbero a meno
Ho cercato di convincerli che i poeti esistono
proprio perché troppi ne farebbero a meno
che “sprint finale”* non  farà mai capire loro
perché leopardi s’è messo a parlare alla luna
come un pecoraro delle nostre parti
e perché la gloria di colui che tutto move
ha poco da spartire con la stupidità
di chi ne parla senza muovere nulla
Ho cercato anche di spiegare
che se dante passasse da queste parti
ci sarebbe di sicuro un prete un politico
uno come voi o noi
che direbbe di lui che è uno poco raccomandabile
cui un padre non affiderebbe il figlio
perché impari ciò che va imparato
per divenir famoso
Ho provato a spiegare ai miei alunni
cos’è la cosa chiamata poesia
Poi uno mi ha chiesto come avessi i capelli a vent’anni
Ho risposto. Lunghi. E poi mi ha chiesto se rifarei
le cose che ho fatto. E se sono felice. E se …..
Ma è suonata la campanella e non ho avuto il tempo di dirgli
che non so rispondergli.
 
Emilio Piccolo, Acerra 13 5 1951 – 23 7 2012
da “Beatrice. My heart is full of troubles”
 
*Una specie di Bignami per gli esami finali di maturità

foto Robert Doisneau
È un addio? Ti chiedo solo questo: pensami. Quand È un addio? Ti chiedo solo questo: pensami. Quando sarai triste perché ti senti lontana da tutti, o perché lui non si fa sentire, pensami. Se vorresti leggere un libro e non sai a chi chiedere, pensami. Pensami la sera, quando parlavamo, e non fare niente per distrarti da me. Non farmi scivolare via come si fa con le cose brutte, o peggio, con quelle cose che sono finite per sempre. Pensami quando incontrerai qualcuno col nome uguale al mio, o quando sentirai il nome della mia città al telegiornale, pensami e non forzarti a lasciarmi fuori dalla tua testa, dalla tua vita, ti prego. Pensami se tutti i tuoi amici saranno troppo occupati, o se vedrai una strada piena di ragazzi appena usciti da scuola. Pensami quando vedrai due alberi molto vicini, ma troppo lontani per toccarsi. E pensa a noi quando vedrai le foglie dei loro rami sfiorarsi per il vento. Pensami nel giorno del mio compleanno, e non scordarti la data, è il regalo più bello. Ti chiedo solo questo. Se mai ti mancherò, non scrivermi, ma ti prego, non scacciarmi dai tuoi pensieri. Pensami. Ricordati di me, finché puoi.
Francesco Roversi
opera: Luigi Ontani, Pinealissima, 1983 … https: opera: Luigi Ontani, Pinealissima, 1983 … https://cctm.website/luigi-ontani-italia
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