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Gipo Farassino & Johnson Righeira

03/07/2022 By carlaita

collettivo culturale tuttomondo Gipo Farassino & Johnson Righeira

Gipo Farassino & Johnson Righeira Sangon Blues

_
Al venner i smôntô,
al saba fas festa,
i vad con la vespa al Sangon
l’è pien ad gôrine
‘n po’ serie ‘n po’ mine
che vedô sempre a balé.
Perciò cosa importa
se sai nen nôé
mi devô carié
e perciò: Sangon Blues.

La slip a quadretin
la maja da pistin
mi m’campô ‘n mes ai roc
a lazerté come ‘n magnin
Mi devô rôstime
perché ‘n bel neiràss
a dizô ch’a pias
e perciò: Sangon Blues.

J fazô la squadra
ai tôrn a revolver
ma vadô ‘n palestra
a dôi bot
perché c’è John Vigna
che il muscolo insegna
anche ai pi brut tracagnòt
e peui a la festa
mè cari giôvnot
mi gônfiô ‘l cassiòt
e poi: Sangon Blues.

A j è ‘na madamin
oriunda ‘d Busolin
l’ha dime: “Vuoi venire?
Ho due mansarde giù al Nichlin”.
Stasseira mi vadô
l’ha dime ch’ai piàs
bazé ‘n bel neirass
ch’a canta Sangon Blues.

Al lunez l’è dura
e ‘l cap officina
m’diz sempre “Ma Bertô, coza t’faz?”
j svaso le stafe
e sbalô i bolôn
ma pensô sempre a Sangôn.
Il muscolo è loffio
la schina l’è a toc
ma pensô ai paciòc
ch’a fazô a Sangôn.

Ma al saba d’matin
mi saôtô dal balin
e côrô ‘n mez ai roc
a lazerté côme ‘n magnin
mi devô rostime
perché ‘n bel neiràss
a dizô ch’a pias
e perciò: Sangon Blues.

_
Al venerdì smonto
al sabato faccio festa
e vado con la Vespa al Sangone.
E’ pieno di ragazze
un po’ serie, un po’ leggere
che vedo sempre a ballare.
Perciò cosa importa
se non so nuotare
io devo “caricare”
e perciò: Sangon blues

Gli slip a quadrettini
la maglia da scicchettone
mi butto in mezzo ai sassi
a “lucertolare” come uno stagnaro
Devo arrostirmi
perché un bel morettone
dicono che piace
e perciò: angon blues

Faccio il turno
ai turni a revolver
ma vado in palestra
alle due
perché c’è John Vigna
che il muscolo insegna
anche ai più brutti e tracagnotti
e poi alla domenica
miei cari giovanotti
gonfio il torace
e poi: Sangon blues

C’è una signora
oriunda di Bussolino
mi ha detto: “Vuoi venire?
Ho due mansarde giù al Nichelino”.
Stasera ci vado
mi ha detto che le piace
baciare un bel morettone
che canta Sangon blues

Al lunedì è dura
e il capo officina
mi dice sempre: “Ma Berto, cosa fai?”
sbaglio i pezzi
e sballo i bulloni
ma penso sempre al Sangone
Il muscolo è fiacco
la schiena è a pezzi
ma penso alle “limonate”
che faccio al Sangone.

Ma il sabato mattina
io salto dal letto
e corro in mezzo ai sassi
a lucertolare come uno stagnaro
Devo arrostirmi
perché un bel morettone
dicono che piace
e perciò: Sangon Blues.

_
testo e musica: Gipo Farassino

_
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_
foto: Domenica 1 Aprile 2012 Gipo & Johnson, accompagnati dalla Soulful Orchestra, cantano insieme “Sangon Blues”. E’ l’occasione per Johnson di realizzare un sogno: cantare con uno dei suoi miti.

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_
Giuseppe “Gipo” Farassino (Turin, 11 March 1934 – Turin, 11 December 2013) was a songwriter, folk singer and politician in Italy.

As a songwriter Farassino produced more than 30 albums and virtually 50 singles. Most of his songs were in Piedmontese languageand were directly inspired by French chanson and chansonniers … keep on reading Wikipedia

 

cctm.website

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Entro in questo amore come in una cattedrale … h Entro in questo amore come in una cattedrale … https://cctm.website/maria-luisa-spaziani-poesia
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Non provo rancore ma per nessuno … https://cctm. Non provo rancore ma per nessuno … https://cctm.website/alda-merini-rancore
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Cambiare il mondo, amico Sancho, non è follia né Cambiare il mondo, amico Sancho, non è follia né utopia, ma solo giustizia.

Miguel de Cervantes, da Don Chisciotte della Mancia
#donchisciotte #cctmfb #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere #utopia
A volte penso di essere un sogno
che qualcuno si è dimenticato di fare, il sogno
nel cassetto aperto nel momento
sbagliato, il dormiveglia di una dalia d’inverno
che lascia i suoi petali alla brina che l’uccide
grata di conservare intatto il suo cuore,
il cuore del cuore per la primavera alle porte:
àprile tu, o tu, o tu, aprimi tu, o tu, o tu… Tu? … 
Aldo Busi 

Da “L’amore trasparente”
foto Mirjam Appelhof
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Ho provato a spiegare ai miei alunni cos’è la c Ho provato a spiegare ai miei alunni
cos’è la cosa chiamata poesia.
Quando nessuno tossisce mentre parli
vuol dire che probabilmente ti sta ascoltando.
Anche se ciò che dici non interessa o non lo capisce.
Ho provato per loro un senso di gratitudine,
perché il tempo è passato più in fretta.
Ho cercato di fare capire loro
che la poesia deve essere così com’è
come l’albero che è secco e poi fa frutti
che scriverla o leggerla sono la stessa cosa
insomma uno si prova in un modo o nell’altro
a tracciare una retta di luce
tra due intercambiabili mucchi di escrementi
La poesia è respirare
si prende l’aria da fuori e fuori la si butta
ossido di carbonio più anidride carbonica
Ho detto loro che pochi sanno che cos’è una poesia
pochi sanno cos’è un poeta e tutti sono convinti
che il posto migliore per un libro è la biblioteca
e tutti dei poeti farebbero a meno
Ho cercato di convincerli che i poeti esistono
proprio perché troppi ne farebbero a meno
che “sprint finale”* non  farà mai capire loro
perché leopardi s’è messo a parlare alla luna
come un pecoraro delle nostre parti
e perché la gloria di colui che tutto move
ha poco da spartire con la stupidità
di chi ne parla senza muovere nulla
Ho cercato anche di spiegare
che se dante passasse da queste parti
ci sarebbe di sicuro un prete un politico
uno come voi o noi
che direbbe di lui che è uno poco raccomandabile
cui un padre non affiderebbe il figlio
perché impari ciò che va imparato
per divenir famoso
Ho provato a spiegare ai miei alunni
cos’è la cosa chiamata poesia
Poi uno mi ha chiesto come avessi i capelli a vent’anni
Ho risposto. Lunghi. E poi mi ha chiesto se rifarei
le cose che ho fatto. E se sono felice. E se …..
Ma è suonata la campanella e non ho avuto il tempo di dirgli
che non so rispondergli.
 
Emilio Piccolo, Acerra 13 5 1951 – 23 7 2012
da “Beatrice. My heart is full of troubles”
 
*Una specie di Bignami per gli esami finali di maturità

foto Robert Doisneau
È un addio? Ti chiedo solo questo: pensami. Quand È un addio? Ti chiedo solo questo: pensami. Quando sarai triste perché ti senti lontana da tutti, o perché lui non si fa sentire, pensami. Se vorresti leggere un libro e non sai a chi chiedere, pensami. Pensami la sera, quando parlavamo, e non fare niente per distrarti da me. Non farmi scivolare via come si fa con le cose brutte, o peggio, con quelle cose che sono finite per sempre. Pensami quando incontrerai qualcuno col nome uguale al mio, o quando sentirai il nome della mia città al telegiornale, pensami e non forzarti a lasciarmi fuori dalla tua testa, dalla tua vita, ti prego. Pensami se tutti i tuoi amici saranno troppo occupati, o se vedrai una strada piena di ragazzi appena usciti da scuola. Pensami quando vedrai due alberi molto vicini, ma troppo lontani per toccarsi. E pensa a noi quando vedrai le foglie dei loro rami sfiorarsi per il vento. Pensami nel giorno del mio compleanno, e non scordarti la data, è il regalo più bello. Ti chiedo solo questo. Se mai ti mancherò, non scrivermi, ma ti prego, non scacciarmi dai tuoi pensieri. Pensami. Ricordati di me, finché puoi.
Francesco Roversi
opera: Luigi Ontani, Pinealissima, 1983 … https: opera: Luigi Ontani, Pinealissima, 1983 … https://cctm.website/luigi-ontani-italia
#luigiontani #arte #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Anche l’ acqua pulita, se sta ferma in un secchi Anche l’ acqua pulita, se sta ferma in un secchio o in una conca, imputridisce … https://cctm.website/elvira-seminara-italia 
#elviraseminara #acqua #cctmfb #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Il 2 e il 3 giugno 1946 si tenne il referendum ist Il 2 e il 3 giugno 1946 si tenne il referendum istituzionale indetto a suffragio universale con il quale gli italiani venivano chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del fascismo. Dopo 85 anni di regno, con 12.718.641 voti contro 10.718.502 l'Italia diventava repubblica e i monarchi di casa Savoia venivano esiliati.
Ci manca tanto quel fratello che era figlio unico Ci manca tanto quel fratello che era figlio unico ❤️

É stato uno dei più grandi, folli, belli, atipici, geniali, totali, unici e irripetibili talenti della musica italiana.
Una meraviglia continua, lunare, malinconica e funambolica scrivendo  canzoni incredibili. 
E lo ha fatto in fretta, perché il tempo con lui è sempre andato di fretta. Troppo. Maledettamente troppo. 
Come quell’auto che si schiantò il 2 giugno 1981 lasciandoci sgomenti. 

Rino Gaetano era un genio e a noi manca il suo cielo sempre più blu
💔#Giulia 💔#Giulia
Mariangela Gualtieri Sii dolce … https://cctm.we Mariangela Gualtieri Sii dolce … https://cctm.website/mariangela-gualtieri-italia
#mariangelagualtieri #poesia #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere #gentile
Cademmo nell’ abbraccio, ci separammo dal mondo, Cademmo nell’ abbraccio,
ci separammo dal mondo,
non sapevamo se eravamo due corpi
o due anime … https://cctm.website/cademmo-nellabbraccio 

Wisława Szymborska
#wislawaszymborska #abbraccio #cctmfb #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere #poesia #amore
Le persone dolci non sono ingenue.
Né stupide, né tantomeno indifese.
Anzi, sono così forti da potersi permettere 
di non indossare alcuna maschera.
Libere di essere vulnerabili,
di provare emozioni,
di correre il rischio di essere felici.

Marilyn Monroe

Il 1° giugno 1926 nasceva Marilyn Monroe

foto Milton Greene 1956
Trentacinque anni vissuti con un corpo estraneo t Trentacinque anni vissuti con un corpo estraneo 
trentacinque anni 
con i capelli tinti 
trentacinque anni 
con un fantoccio. 
Ma io non sono Marylin 
io sono Norma Jean Baker 
perché la mia anima 
vi fa orrore 
come gli occhi delle rane 
sull'orlo dei fossi?
*
Di tanto in tanto
faccio delle rime
ma non prendetevela
con me.
All’inferno, so benissimo
che non si vende;
quel che voglio dire
è quel che ho in testa.
Dipingere i piatti
dipingere i desideri
con i pensieri
che volano via
prima che muoia
e pensare
con l’inchiostro.
*
Quel che ho dentro nessuno lo vede 
ho pensieri bellissimi che pesano 
come una lapide. 
Vi prego fatemi parlare.

[E in privato, lontano da occhi indiscreti, Marilyn Monroe scriveva. E scriveva poesie. Poesie e frammenti, scarabocchi su notebook e quadernetti, su fogli sparsi, su menù e fazzoletti di carta. Sono raccolti in Fragments, i suoi scritti tra il 1943 e il 1962. Vennero scoperti dopo la sua morte dalla vedova Strasberg, moglie del maestro di Marilyn, Lee, a cui lei aveva destinato tutti i suoi effetti personali. Erano in un paio di scatole.
La donna più desiderata del mondo aveva una sensibilità accesa. Le sue note rivelano le molte letture, e le sue parole riflettono un’intelligenza brillante e non comune, quella di una donna che cercava sempre le parole per raccontarsi. E ciò che svelano, soprattutto, è il tragico scollamento tra il personaggio pubblico e quello privato, così vulnerabile, così incompreso, desiderato ma non visto per quello che era...

Fragments. 
Poesie, appunti, lettere di Marilyn Monroe. Feltrinelli ]

a Marilyn : collage fotografico Dina Carruozzo Nazzaro 
(Cecil Beaton & Milton H. Greene)

Il 1° giugno 1926 nasceva Marilyn Monroe
O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremen O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremendo è terminato,
la nave ha superato ogni ostacolo, l'ambìto premio è conquistato,
vicino è il porto, odo le campane, tutto il popolo esulta,
occhi seguono l'invitto scafo, la nave arcigna e intrepida;

ma o cuore! Cuore! Cuore!
O gocce rosse di sangue,
là sul ponte dove giace il Capitano,
caduto, gelido, morto.

O Capitano! Mio Capitano! Risorgi, odi le campane;
risorgi - per te è issata la bandiera - per te squillano le trombe,
per te fiori e ghirlande ornate di nastri - per te le coste affollate,
te invoca la massa ondeggiante, a te volgono i volti ansiosi;

ecco Capitano! O amato padre!
Questo braccio sotto il tuo capo!
È solo un sogno che sul ponte
sei caduto, gelido, morto.

Non risponde il mio Capitano, le sue labbra sono pallide e immobili
non sente il padre il mio braccio, non ha più energia né volontà,
la nave è all'ancora sana e salva, il suo viaggio concluso, finito,
la nave vittoriosa è tornata dal viaggio tremendo, la meta è raggiunta;

esultate coste, suonate campane!
Mentre io con funebre passo
percorro il ponte dove giace il mio Capitano,
caduto, gelido, morto.
Walt Whitman
Le comunità virtuali che hanno sostituto quelle n Le comunità virtuali che hanno sostituto quelle naturali, creano solo l'illusione di intimità e una finzione di comunità. Non sono validi sostituti del sedersi insieme ad un tavolo, guardarsi in faccia, avere una conversazione reale. Né sono in grado queste comunità virtuali di dare sostanza all'identità personale, la ragione primaria per cui le si cerca. Rendono semmai più difficile di quanto non sia già accordarsi con se stessi. Le persone camminano qua e la con l'auricolare parlando ad alta voce da soli, come schizofrenici, paranoici, incuranti di ciò che sta loro intorno. L'introspezione è un'attività che sta scomparendo. Sempre più persone, quando si trovano a fronteggiare momenti di solitudine nella propria auto, per strada o alla cassa del supermercato, invece di raccogliere i pensieri, controllano se ci sono messaggi sul cellulare per avere qualche brandello di evidenza che dimostri loro che qualcuno da qualche parte, forse li vuole o ha bisogno di loro.

Zygmunt Bauman 

#zygmuntbauman
Non appassiscono i baci come i fiori dell’albero Non appassiscono i baci
come i fiori dell’albero di fuoco,
né mi crescono baccelli sulle braccia;

ma sempre rifiorisco
con questa pioggia interna,
come i cortili verdi di maggio
e rido perché amo il vento e le nuvole
e il passo degli uccelli canori,
e sebbene io resti impigliata nella rete dei ricordi,
coperta d’edera come le antiche muraglie,
continuo a credere nei sussurri serbati,
nella forza dei cavalli selvaggi,
nel messaggio alato dei gabbiani.
Credo nelle radici innumerevoli del mio canto.

Gioconda Belli

#giocondabelli 
Gioconda Belli
Se cresci senza nessuno che ti dica mai che sei be Se cresci senza nessuno che ti dica mai che sei bello o che sei bravo, senza una parola di conforto che ti rassicuri dandoti il tuo posto al sole nel mondo, niente sarà mai abbastanza per ripagarti di quel silenzio. Dentro resterai sempre un bambino affamato di gentilezza, che si sente brutto, incapace e manchevole, qualsiasi cosa accada. E non importa se, nel frattempo, sei diventato la più bella delle creature.

Ferzan Ozpetek
Finché non si sa ancora nulla di certo, non essen Finché non si sa ancora nulla di certo,
non essendo arrivati segnali,
finché la Terra continua a essere diversa
dai pianeti più vicini e più lontani,
finché non c’è neanche l’ombra
di altre erbe onorate dal vento,
di altri alberi incoronati,
di altri animali dimostrati come i nostri,
finché non c’è eco, tranne quella del posto,
capace di parlare con le sillabe,
finché non si hanno nuove
di mozart migliori o peggiori,
di edison o platoni in qualche luogo,
finché i nostri crimini
possono rivaleggiare soltanto fra loro,
finché la nostra bontà
per adesso non è ancora simile a nessuna,
ed è eccezionale perfino nell’imperfezione,
finché le nostre teste piene di illusioni
passano per le uniche teste piene di illusioni,
finché solo dalle nostre volte palatine
si levano grida agli alti cieli -
sentiamoci ospiti speciali e distinti
nella balera del posto,
balliamo al ritmo dell’orchestrina locale
e ci sembri pure
che sia il ballo dei balli.

Non so gli altri -
per essere felice o infelice
a me basta e avanza questo:
una dimessa provincia
dove anche le stelle sonnecchiano
e ammiccano nella sua direzione
non significativamente.

Wislawa Szymborska
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