collettivo culturale tuttomondo Scrivo penso leggo … di Idea Vilariño
Scrivo
penso
leggo
traduco venti pagine
ascolto le notizie
scrivo
scrivo
leggo.
Dove sei
Dove sei.
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Escribo
pienso
leo
traduzco veinte páginas
oigo el informativo
escribo
escribo
leo.
Dónde estás
dónde estás.
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Idea Vilariño
da Poemas de amor: Nocturnos
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traduzione dal web
foto: Idea Vilariño
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Idea Vilariño, uruguayana di Montevideo nata nel 1920 e scomparsa nel 2009, poetessa, saggista, traduttrice, apparteneva alla “Generazione del ‘45”, come Mario Benedetti e come Juan Carlos Onetti, del quale si innamorò derivandone gran parte della sua poesia:
“Mi sono innamorata dell’ultima persona di cui avrei dovuto… eravamo fatti di una materia impossibile da legare. Non ha mai capito l’abc della mia vita, non mi ha mai capito come essere umano, come persona…. Ancora mi chiedo perché ho sopportato tanto, perché sono tornata sempre. (…) Una notte mi chiamò, disperato, chiedendomi che andassi da lui. Io ero con qualcuno che mi amava e lo lasciai per andare a passare una notte con lui. E ricordo che l’unica cosa che abbiamo fatto è stato quella di metterci schiena contro schiena, a leggere un libro, lui il suo, io un altro. Il mattino dopo lo presi dalla testa e gli dissi: sei un asino, Onetti, sei un cane, una bestia. E me ne sono andata”.
Nove notti d’amore, come disse la stessa Vilariño, e una vita di passione e solitudine.
Si erano conosciuti prima di incontrarsi. “Andavano senza cercarsi, ma sapendo che andavano per trovarsi”, avrebbe detto Cortàzar. Ieratica, quasi solenne, lei. Lui maledetto. Come potevano non piacersi? L’incontro avvenne in un bar di Montevideo. “S’era messo a sedurmi con tutto se stesso, con il meglio di sé, al punto che mi ero convinta che fosse la settima meraviglia. Quella stessa notte mi innamorai di lui. M’innamorai, m’innamorai, m’innamorai”.
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