collettivo culturale tuttomondo Giosetta Fioroni
Giosetta Fioroni (Roma, 1932) è una pittrice italiana.
Studia all’Accademia di belle arti di Roma, dove fu allieva di Toti Scialoja. In tutto il suo cammino d’artista sembra tenere radicata nella sostanza stessa dell’essere donna la tonalità emotiva dell’infanzia.
Espone alla VII Quadriennale di Roma del 1955. Nel 1956 lavora come costumista per la nascente televisione italiana. Nello stesso anno inizia a frequentare la Scuola di Piazza del Popolo con Tano Festa, Mario Schifano e Franco Angeli. Viene invitata alla XXVIII Biennale di Venezia, dove conosce Cy Twombly, Emilio Vedova, lo scrittore Germano Lombardi.
Frequenta l’ambiente artistico legato alla Galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis a Roma. Trascorre un periodo a Parigi (tra il 1958 e il 1962) . In una personale nel 1961 alla Tartaruga con Umberto Bignardi inizia ad esporre tele realizzate con colori industriali, alluminio e oro, recanti segni, scritte, simboli, sovrapposti e cancellati … continua a leggere su Wikipedia
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opera: Giosetta Fioroni, Gli Spiriti di campagna, 1970
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Gloria Bianchino scrive di Giosetta Fioroni quasi fosse una scrittrice: « La Fioroni … ha saputo anche costruirsi una lingua, una scrittura letteraria … . Così ecco che Gli Spiriti di campagna (1970-71) appaiono prima di ogni altra cosa il recupero di Paul Klee e del suo modo di rendere essenziali, col segno, le sue stesse invenzioni, i suoi racconti; costruire un racconto con pochi tratti … . Così nelle opere prodotte durante questo partecipe ritorno alla campagna, e nei disegni che sono soprattutto un diario diretto, vibrante, immediato … . Del resto le parole-immagine che la Fioroni scrive accanto a questi disegni … non sono davvero un inventario di gnomi ed elfi o di altro genere, ma, semmai, sono la scoperta del particolare raggiunta attraverso un occhio che osserva da vicino … le sue fitte pagine-immagine, nelle quali lei ha inventato un modo nuovo di fare i libri scrivendoli con calligrafia regolare, ma sempre pulsante, interrotta ma sempre continua, dove appaiono le figure, ma dove il contenuto è importante … . La Fioroni, se la consideriamo come scrittrice, mescola consapevolmente le tracce, incide sulla realtà dello scrivere mutando carattere e quindi comunicando con questo una figurazione significante, frammentando, inserendo disegni, insomma trasformando la scrittura, attraverso la grafia, in un ipertesto letterario quindi e di immagine »
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