collettivo culturale tuttomondo

a noi piace leggere

  • chi siamo
  • più letti
  • amore
  • poeti
  • pittura
  • contatti
  • Privacy Policy
Ti trovi qui: Home / racconti brevi / Gino Strada (Italia)

Gino Strada (Italia)

13/11/2023 By carlaita

cctm collettivo culturale tuttomondo Gino Strada (Italia)

gino strada italia parole c era una volta cctm a noi piace leggere

C’era una volta un pianeta chiamato Terra.

Si chiamava Terra anche se, a dire il vero, c’era molta più acqua che terra su quel pianeta. Gli abitanti della Terra, infatti, usavano le parole in modo un po’ bislacco. Prendete le automobili, per esempio. Quel coso rotondo che si usa per guidare, loro lo chiamavano “volante”, anche se le macchine non volano affatto! Non sarebbe più logico chiamarlo “guidante”, oppure “girante”, visto che serve per girare? Anche sulle cose importanti si faceva molta confusione.

Si parlava spesso di “diritti”: il diritto all’istruzione, per esempio, significava che tutti i bambini avrebbero potuto (e dovuto!) andare a scuola. Il diritto alla salute poi, avrebbe dovuto significare che chiunque, ferito, oppure malato, doveva avere la possibilità di andare in ospedale.

Ma per chi viveva in un paese senza scuole, oppure a causa della guerra non poteva uscire di casa, oppure chi non aveva i soldi per pagare l’ospedale (e questo, nei paesi poveri, è più la regola che l’eccezione), questi diritti erano in realtà dei rovesci: non valevano un fico secco. Siccome non valevano per tutti ma solo per chi se li poteva permettere, queste cose non erano diritti: erano diventati privilegi, e cioè vantaggi particolari riservati a pochi. A volte, addirittura, i potenti della terra chiamavano “operazione di pace” quella che, in realtà, era un’operazione di guerra: dicevano proprio il contrario di quello che in realtà intendevano.

E poi, sulla Terra, non c’era più accordo fra gli uomini sui significati: per alcuni ricchezza significava avere diecimila miliardi, per altri voleva dire avere almeno una patata da mangiare. Quanta confusione!

Tanta confusione che un giorno il mago Linguaggio non ne potè più. Linguaggio era un mago potentissimo, che tanto tempo prima aveva inventato le parole e le aveva regalate agli uomini. All’inizio c’era stato un po’ di trambusto, perché gli uomini non sapevano come usarle, e se uno diceva carciofo l’altro pensava al canguro, e se uno chiedeva spaghetti l’altro intendeva gorilla, e al ristorante non ci si capiva mai. Allora il mago Linguaggio appiccicò ad ogni parola un significato preciso, cosicché le parole volessero dire sempre la stessa cosa, e per tutti.

Da allora il carciofo è sempre stato un ortaggio, e il gorilla un animale peloso, e non c’era più il rischio di trovarsi per sbaglio nel piatto un grosso animale peloso, con il suo testone coperto di sugo di pomodoro. Questo lavoro, di dare alle parole un significato preciso, era costato un bel po’ di fatica al mago Linguaggio. Adesso, vedendo che gli uomini se ne infischiavano del suo lavoro, e continuavano ad usarle a capocchia, decise di dare loro una lezione. “Le parole sono importanti – amava dire – se si cambiano le parole si cambia anche il mondo, e poi non si capisce più niente”.

Una notte, dunque, si mise a scombinare un po’ le cose, spostando una sillaba qui, una là, mescolando vocali e consonanti, anagrammando i nomi.

Alla mattina, infatti, non ci si capiva più niente. A tutti gli alberghi di una grande città aveva rubato la lettera gi e la lettera acca, ed erano diventati… alberi! Decine e decine di enormi alberi, con sopra letti e comodini e frigobar, e i clienti stupitissimi che per scendere dovevano usare le liane come Tarzan. Alle macchine aveva rubato una enne, facendole diventare macchie, e chi cercava la propria automobile trovava soltanto una grossa chiazza colorata parcheggiata in strada. Alle torte invece aveva aggiunto una esse, erano diventate tutte storte, e cadevano per terra prima che i bambini se le potessero mangiare. Erano talmente storte che non erano più buone nemmeno per essere tirate in faccia. Nelle scuole si era anche divertito ad anagrammare, al momento dell’appello, la parola presente, e se prima gli alunni erano tutti presenti, adesso erano tutti serpenti, e le maestre scappavano via terrorizzate.

Poi si era tolto uno sfizio personale: aveva eliminato del tutto la parola guerra, che aveva inventato per sbaglio, e non gli era mai piaciuta.

Così un grande capo della terra, che in quel momento stava per dichiarare guerra, dovette interrompersi a metà della frase, e non se ne fece nulla. Inoltre aveva trasformato i cannoni in cannoli, siciliani naturalmente, e chi stava combattendo si ritrovò tutto coperto di ricotta e canditi. Andò avanti così per parecchi giorni, con le scarpe che diventavano carpe e nuotavano via, i mattoni che diventavano gattoni e le case si mettevano a miagolare, il pane che si trasformava in un cane e morsicava chi lo voleva mangiare.

Quanta confusione! Troppa confusione, e gli uomini non ne potevano più.

Mandarono quindi una delegazione dal mago Linguaggio, a chiedere che rimettesse a posto le parole, e con loro il mondo.
“E va bene –  disse Linguaggio – ma solo ad una condizione: che cominciate a usare le parole con il loro giusto significato. I diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi. Uguaglianza deve significare davvero che tutti sono uguali e non che alcuni sono più uguali di altri. E per quanto riguarda la guerra… ” “Per quanto riguarda la guerra -lo interruppero gli uomini  – ci abbiamo pensato… tienitela pure: è una parola di cui vogliamo fare a meno”.

Gino Strada

_

foto: Gino Strada

mastodon cctm a noi piace leggere

Gino Strada,  (Sesto San Giovanni, 21 aprile 1948 – Rouen, 13 agosto 2021), è stato un medico, attivista e filantropo italiano, fondatore, assieme alla moglie Teresa Sarti (1946-2009), dell’ONG italiana Emergency.

_

cctm.website

cctm collettivo culturale tuttomondo Gino Strada (Italia)

cctm collettivo culturale tuttomondo Gino Strada (Italia)

Archiviato in:racconti brevi Contrassegnato con: Gino Strada, italia, racconti brevi

più letti

  • Brunello Robertetti aka Corrado Guzzanti 181 views

  • Vincenzo Ferdinandi (Italia) 89 views

  • Pablo Neruda Sotto la tua pelle vive la luna 66 views

  • Michela Murgia La gattamorta 58 views

  • Anne Herbert (USA) 50 views

segui il canale WA

Tag

Alda Merini amore architetti argentina brasile capolavori chile cile colombia Cuba design disegnatori donne english espana fotografia Francia Frida Kahlo iliade italia made in italy mario benedetti messico mestieri d' arte moda musica México nobel pablo neruda perù Pier Paolo Pasolini pittura poeti Portogallo racconti brevi registi scrittori scultura Spagna teatro tina modotti uk uruguay usa varie

Articoli recenti

  • 36 domande per innamorarsi – parte 2
  • Nizar Qabbani (Siria)
  • Jules Verne (Francia)
  • 43 Iliade A. Baricco Terza Serata Priamo
  • Cesare Pavese Dove sei tu luce

Categorie

Archivi

Privacy Policy

Meta

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica

Questo blog (https://cctm.website/) non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge italiana n° 62 del 7.03.2001.
L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, nè del contenuto dei siti linkati.
Alcuni testi o immagini inseriti in questo blog sono tratti da internet e, pertanto, considerati di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email.
Saranno immediatamente rimossi.

Copyright © 2025 · Metro Pro Theme On Genesis Framework · WordPress · Accedi

← Andrée Chedid (Francia) ← Emanuele Luzzati (Italia)