centro cultural tina modotti Gabriele Galloni (Italia)
La pagina di Caravansary dedicata a Gabriele Galloni
Gabriele Galloni, (Roma 1995-2020).
Ha pubblicato le raccolte poetiche “Slittamenti” (Augh!, 2017), “In che luce cadranno” (RP, 2018), “Creatura breve” (Ensemble, 2018) e “L’estate del mondo” (Marco Saya, 2019). Ha pubblicato, inoltre, la raccolta di racconti “Sonno giapponese” (Italic Pequod, 2019).
È stato co-direttore di «Inverso – Giornale di poesia» e autore e ideatore, per la rivista «Pangea», della rubrica “Cronache dalla Fine: dodici conversazioni con altrettanti malati terminali.”
Gabriele Galloni, (Roma 1995-2020) fue un poeta italiano.
Ha publicado las colecciones poéticas “Slittamenti” (Augh!, 2017), “In che luce cadranno” (RP, 2018), “Creatura breve” (Ensemble, 2018) y “L’estate del mondo” (Marco Saya, 2019 ). También ha publicado la colección de cuentos “Sonno giapponese” (Italic Pequod, 2019).
Fue codirector de «Inverso – Giornale di poesia» y autor y creador, para la revista «Pangea», de la columna “Cronache dalla Fine: doce conversaciones con otros tantos enfermos terminales”.
Gabriele Galloni (Italia)
L’idea di Galloni era difficile, commossa, stupefacente. Intervistava i malati terminali. Quelli che avevano voglia di parlare della vita, della morte. La rubrica si intitolava “Cronache della fine” ed è una delle cose più candide e brutali che abbia pubblicato su questa rivista. Gabriele era attirato dalla morte come chi cammini sul bordo di una piscina vuota, profondissima, per tuffatori. Ancora di più, lo attraevano le storie disarticolate, deformi degli uomini.
Gabriele Galloni, nelle fotografie, ha la bellezza degli immortali. Mi ricordava, per certi modi, Ryunosuke Akutagawa, il grande scrittore giapponese che scrisse la sua morte prima di compierla. Era elegante, narciso, nel quotidiano eccesso. “Un giorno i mostri mi divoreranno, ne sono certo. A furia di scavare troverò la pace. Ma non avrò da rimproverarmi niente”, mi ha scritto Gabriele, un giorno. Tra noi c’era una distanza incolmabile – le feritoie della vita, gli incontri tardivi, ciò che è fatto e non ha replica – ma una presenza pronta. (by Davide Brullo)