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Efraim Medina Reyes (Colombia)

27/01/2020 By carlaita

centro cultural tina modotti Efraim Medina Reyes

Lettera al figlio, Efraim Medina Reyes (Colombia)

Sono passati appena quattro mesi dal tuo concepimento e non so ancora di che sesso sarai. (…) Il tuo arrivo in questo mondo non è il frutto di un incontro casuale né della dinamica naturale del matrimonio.

È il risultato di una decisione che tua madre e io abbiamo preso e portato avanti nonostante molte difficoltà. Lei è una bella e dolce italiana e io, nel bene e nel male, un meticcio colombiano.

La cosa triste è che sarai condannato a fare il tifo per il Junior di Barranquilla o per il Vicenza, che gioca da vari secoli in serie B. (…)

Vedere la tua prima ecografia ha confermato i miei sospetti su quanto sia irrazionale l’ amore di una madre. Era incredibile vederla sorridere mentre sosteneva che quel piccolo extraterrestre in bianco e nero era il nostro prezioso figlio. Non posso negare di aver provato anch’ io una strana emozione, ma ho preferito aspettare prima di dare la mia opinione sul tuo aspetto.

So che ti trovi perfettamente a tuo agio lì dentro e malgrado la tua incoscienza spero che te la stia godendo, perché questi nove mesi saranno forse le tue uniche vere vacanze: il mondo qui fuori è pericoloso, stupido e implacabile.

Ma se eviterai di leggere Paulo Coelho, di ascoltare il reggaeton e di vedere i programmi del mattino alla tv, il mondo può anche essere un posto meraviglioso. Si tratta, figlio mio, di vivere. E vivere è quasi sempre un lusso.

Probabilmente nascerai nel nord Italia, in un luogo confortevole, fragrante e sicuro. Ma dall’altra parte del mare ti aspetta la Colombia. Ti diranno che è un paese orribile, dove c’è una guerra interminabile e dove vivono i politici più corrotti del pianeta. Ti parleranno di sequestri, narcotraffico e prostituzione. Tutto quello che ti diranno, disgraziatamente, è vero.

Ed è proprio lì che ti porterò appena sarai pronto ad affrontare dodici ore di aereo. Ti chiederai perché sto programmando di portarti in quella specie d’ inferno, visto che ancora non mi hai fatto passare nemmeno una notte insonne. Non ho una risposta chiara. So solo che sono tuo padre e che quel paese spaventoso è l’unico posto dove non mi sento fuori luogo e la felicità mi sfiora. Metà della tua famiglia viene da lì, la metà dei tuoi geni, la metà degli amici che avrai un giorno. La Colombia è parte del tuo sangue e del tuo nome e la amerai irrimediabilmente. Il mio affetto per te è forte anche se ancora un po’ astratto.

Ci avviciniamo in silenzio l’uno all’altro, come in un sogno.

Sapere che esisti mi libera dal peso di essere me stesso e mi fa venire in mente progetti nuovi e sconosciuti. So che sono responsabile di quello che sarà di te e che questo è un mondo del cazzo per crescere, ma per quanto ne sappiamo è anche l’unico dove le api ronzano e i passeri ridono. Sapere che sarai qui rafforzerà il mio legame con la vita, il dolore e i servizi pubblici. Fino a ieri ero preparato ad affrontare i miei timori, ora dovrò imparare tutto di nuovo e, credimi, a parte la mia squadra di calcio e il mio paese non cercherò di importi molte altre cose. Non ho mai creduto che uno debba essere amato semplicemente per il fatto di essere com’è.

Credo invece nell’amore che si costruisce e si rafforza in quest’avventura unica che è la vita. Suppongo che essere per metà italiano avrà i suoi vantaggi, però sono sicuro che ti divertirai di più con la tua metà colombiana. Non posso negare che il mio è un paese difficile e neanche che sono rabbiosamente orgoglioso di essere nato lì. La cosa sicura è che ho aspettato tutti questi anni prima di avere un figlio perché volevo garantirgli una vita migliore della mia ed evitargli pericoli e privazioni. Non penso di essermi sbagliato: è solo che le mie garanzie non garantiscono nulla.

Il mondo è un posto pericoloso e l’ unica cosa che possiamo fare per quelli che amiamo è amarli. Sono cresciuto senza sicurezze e con molte privazioni, ma sono diventato forte insieme ai miei fratelli, protetto dall’ indistruttibile amore di mia madre. Tua nonna è una persona fantastica, fatta di un legno pregiato e con un’ anima che conosce tutte le stagioni. Da lei imparerai che “uno non sa mai quello che possiede fino a quando non soffre a causa sua”.

Decidere di avere un figlio significa credere implicitamente che esiste ancora la possibilità di sognare. Guardo gli occhi di tua madre illuminati dalla tua presenza: giorno dopo giorno la invadi, diventi il centro della sua vita e tutto il resto passa in secondo piano. Ho sempre saputo che, se mai avessi avuto un figlio, la cosa più importante era incontrare una buona madre. E in questo senso non potresti essere più fortunato. Lei e io sappiamo che ci unirai al di là del tempo e dell’amore.

Il destino degli esseri umani è fragile e i cuori cambiano, si sa, ma in te ci ritroveremo sempre.

Non so che tipo di persona sarai, mi spaventa sentir dire che molto dipenderà da me. Ma è ancora presto per spaventarmi. Sei figlio di due culture, di due lingue, di due storie e negli aeroporti potrai fare la fila riservata agli europei, mentre a me verranno ispezionate perfino le budella. Molti sono convinti che la vita sia come un ippodromo e che ognuno debba solo fare il suo giro. Invece non tutti i cavalli ce la fanno e gli imprevisti sono inevitabili. Per questo voglio dirti che non so se avrò sempre le risposte alle tue domande (quindi comincia ad abituarti agli esempi con gli ippodromi e i passeri che ridono). Poco tempo fa qualcuno mi ha chiesto se mi aspettavo qualcosa da te: avrei voluto dargli un pugno in faccia. Non ho mai sopportato chi si aspetta qualcosa da me, e quello che mi aspetto da te è che non sopporterai mai chi si aspetta qualcosa da te. Guardo il giardino che circonda casa nostra. Gonzalo, il nostro labrador di due anni, corre da una parte all’altra inseguendo gli insetti. Alcuni pini in fondo chiudono lo spazio. Le voci dei vicini che parlano del tempo si perdono nella brezza del tramonto e un’intensa paura di morire mi stringe l’anima.

Da qualche parte ho scritto che gli uomini sono immortali fino a quando non hanno dei figli. Avevo ragione. Da quando ho saputo che ci sei, ogni secondo conta. Non chiedo molto, solo di essere qui quando arriverai e di non andarmene fino a che non sarai al sicuro. ( giugno 2012 )

 

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foto:  Efraim Medina Reyes con la figlia Elisa

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Lettera al figlio, Efraim Medina Reyes (Colombia)

 

 
 

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L'amore a mano aperta Io non ti do il mio amore c L'amore a mano aperta

Io non ti do il mio amore come fanno
le altre donne, in uno scrigno freddo
d'argento e perle, né ricco di gemme
rosse e turchesi, chiuso, senza chiave;
né in un nodo, e nemmeno in un anello
lavorato alla moda, con la scritta
"semper fidelis", dove si nasconde
un'insidia che ottenebra il cervello.
L'Amore a mano aperta, questo solo,
senza diademi, chiaro, inoffensivo:
come se ti portassi in un cappello
primule smosse, o mele nella gonna,
e ti chiamassi al modo dei bambini:
- Guarda che cos'ho qui! – Tutto per te -.

Edna St. Vincent Millay

Illustrazione Liliana Comes
Etimologia di amore. dal latino: [amare]. Un'etim Etimologia di amore. 
dal latino: [amare]. Un'etimologia falsa ma
estremamente poetica vuole che derivi dal latino [a-mors], senza morte.
Parola arcinota, pronunciata tanto spesso come capita a poche. L'etimologia mette in luce
l'archetipicità di questo sentimento: "amore" non deriva da altre, non è composta: la sua radice significa se stessa. Quasi non pare artificiale.
Altro paio di maniche è scegliere i sensi, i significati e
il respiro che si vuole dare a questa parola - a questo sentimento. Naturalmente ha un'ottica soggettiva, e il tema sarebbe complicatissimo. Ma su una cosa si può concordare: tanto più ampio e consapevole e tanto più profondo e coltivato è il significato che le diamo, tanto è meglio per la nostra intera vita.
Prevért scriveva: 
La vita è una ciliegia
la morte il nòcciolo
l'amore il ciliegio.

illustrazione Amanda Cass
A volte abbiamo bisogno solo di qualcuno che ci di A volte abbiamo bisogno solo di qualcuno che ci dica che andiamo bene così, anche con i nostri vuoti.

Roberto Emanuelli
Fabio Magnasciutti Fabio Magnasciutti
Settembre: era la più bella delle parole … http Settembre: era la più bella delle parole … https://cctm.website/alexander-theroux-usa/
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E ci saremmo amati davvero così tanto se da lonta E ci saremmo amati davvero così tanto
se da lontano il cuore non ci fossimo scrutati ?… https://cctm.website/nazim-hikmet-turchia-2/
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Come odio i pesci filosofi che danno sempre la col Come odio i pesci filosofi
che danno sempre la colpa ai pesci:
se le onde son troppo forti
e danneggiano il fondale
la colpa è delle code
agitate in modo uguale.
Se il pesce vicino mordicchia la mamma
anzi ne fa un sol boccone
la colpa è dell'avidità,
della "cattiva educazione",
pensiamo subito alla punizione.
La colpa è sempre dei pesci.
Battiamo le pinne sul torace!
Rinneghiamo le squame!
Non sopporto il pesci filosofi,
per non dire di quelli teologi,
per i quali le murene accudirebbero cefali
se non fossero traviate.
Non li sopporto davvero,
e non smetterò di protestare
per queste idee malate.
(Anche se tira tanto la bocca
e mi fa così male).
Non so di chi sia la colpa
ma per me non è dei pesci,
e, forse bestemmio,lo so,ma dico che è dell'acqua:
non si vede mai, non prende posizione
forse nemmeno esiste
questa santa istituzione
che non si mostra mai
e vuole devozione,
ma dov'era quando il gronco ha mangiato la mamma?
E dov'era quando l'ippocampo
è finito scodato?
(e la moglie era così inquieta...)
Sta sempre lì e fa finta di niente
è un' acqua cheta.
Ma dio come tira la bocca...
Però se fa così male
forse davvero è colpa mia
avrà fatto qualcosa per meritarlo,
troppo empio il commento?
o cos'altro non so...forse qualche follia...
un peccato d'inquinamento?
E come si fa chiaro intorno a me.
Mi sa che è questa la famosa superficie,
ma sì, sono anche stufo di nuotare,
chi sa se è vero il racconto dei vecchi:
che i pesci fuor d'acqua
diventano dei.
Forse è il momento di provare
e sono stanco tanto stanco,
e mi fa così male.
Veramente, è meglio andare.

« Questo ha lottato poco all'amo ».
« Sarà stato debole o mesto
Dai, mettilo nel cesto ». 

Filippo Strumia

Illustrazione Collage: Judith Clay
A Fishy Story
«In una goccia d'acqua possono esserci miriadi di «In una goccia d'acqua possono esserci miriadi di mondi simili.»
«Non annegano?» chiedeva Shosha.
Al fine di non complicare troppo le cose, dicevo: «Sanno nuotare tutti». 

Isaac Bashevis Singer

foto Ashleyinwanderland - "Fatal Attraction"
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