collettivo culturale tuttomondo Doris Lessing (UK)
di Doris Lessing (Kermanshah, 1919 – Londra, 2013)
C’è solo un modo per leggere, che è quello di girare per biblioteche e librerie, raccogliendo i libri che vi attraggono e leggendo solo quelli. Lasciandoli da parte quando vi annoiano, saltando le parti che trascinano e mai, mai leggere nulla perché vi sentite in dovere, o perché è parte di una tendenza o di un movimento. Ricordate che il libro che vi annoia quando avete venti o trent’anni aprirà le sue porte per voi quando ne avrete quaranta o cinquanta e viceversa. Non leggete un libro al di fuori del suo momento giusto per voi.
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by Doris Lessing (Kermanshah, 1919 – London 2013)
There is only one way to read, which is to browse in libraries and bookshops, picking up books that attract you, reading only those, dropping them when they bore you, skipping the parts that drag — and never, never reading anything because you feel you ought, or because it is part of a trend or a movement. Remember that the book which bores you when you are twenty or thirty will open doors for you when you are forty or fifty — and vice-versa. Don’t read a book out of its right time for you.
from the introduction of The Golden Notebook, Harper Collins, 1994
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foto: Doris Lessing
Doris Lessing, nata Tayler (Kermanshah, 22 ottobre 1919 – Londra, 17 novembre 2013), è stata una scrittrice zimbabwese di origine britannica.
Ha vinto il premio Nobel per la letteratura 2007 con la seguente motivazione: «cantrice dell’esperienza femminile che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa» … continua a leggere su Wikipedia
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Il taccuino d’oro (The Golden Notebook) è un romanzo di Doris Lessing del 1962.
L’opera ha riscosso molto clamore alla sua pubblicazione, sia per la struttura narrativa che per gli argomenti trattati. Come in seguito affermato dalla stessa autrice, molti critici la descrissero come una femminista arrabbiata alla ricerca di un mezzo di sfogo contro gli uomini.
Il libro, in realtà, riscosse un successo inaspettato soprattutto tra la platea di giovani lettrici e attiviste che si preparavano ad affrontare la rivoluzione sociale degli anni ’60 del Novecento.
Le vicende di Anna Wulf, scrittrice ex-comunista il cui nome simbolicamente riecheggia quello di Virginia Woolf, sono infatti lo specchio di una nuova individualità sociale femminile, che si batte per liberarsi dalla presenza ingombrante dei vecchi clichés femminile. (fonte Wikipedia)