cctm collettivo culturale tuttomondo Domenico Gnoli (Italia)
“Mi servo sempre di elementi dati e semplici, non voglio aggiungere o sottrarre nulla. Non ho neppure avuto mai voglia di deformare: io isolo e rappresento.”
Domenico Gnoli

opera: Domenico Gnoli, Robe verte, 1967. Acrilico e sabbia su tela / Acrylic and sand on canvas. Collezione Privata
Domenico Gnoli (Roma, 1933 – New York, 1970) è stato un pittore, illustratore e scenografo italiano.
E’ stato un vero gigante della creatività moderna, morto a soli 37 anni come Raffaello, Van Gogh e il Parmigianino. Gnoli, in quel pugno di primavere in cui ha vissuto, è riuscito lì dove molti suoi colleghi hanno fallito: ha trovato l’astrazione nella vita di tutti i giorni, semplicemente ingrandendo ed esplorando nel dettaglio le forme e gli oggetti più banali del mondo.
Come una bretella, un bottone o un’acconciatura.
Romano innamorato dell’Umbria (aveva lo studio a Spoleto), padre poeta e madre ceramista d’origine francese, il suo destino non poteva che essere nell’arte.
«Sono nato sapendo che sarei stato pittore, perché mio padre, mi ha sempre presentato la pittura come l’unica cosa accettabile», disse un giorno.
Domenico Gnoli (Rome, 1933 – New York, 1970) was an Italian painter, illustrator, and stage designer.
He was a true giant of modern creativity, who died at just thirty-seven—like Raphael, Van Gogh, and Parmigianino. In the brief span of his life, Gnoli achieved what many of his contemporaries could not: he discovered abstraction within the everyday, simply by enlarging and exploring in meticulous detail the most ordinary forms and objects of the world.
A suspender, a button, a hairstyle.
A Roman deeply enamored with Umbria—his studio was in Spoleto—Gnoli was the son of a poet and a French-born ceramist. His path could only lead to art.
“I was born knowing I would be a painter,” he once said, “because my father always presented painting to me as the only acceptable thing.”
_
cctm collettivo culturale tuttomondo Domenico Gnoli (Italia)
