centro cultural tina modotti Dino Buzzati frammento
Il tempo è fuggito tanto velocemente che l’animo non è riuscito a invecchiare.
El tiempo ha huido tan velozmente que el ánimo no ha logrado envejecer
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Dino Buzzati
frammento da Il Deserto dei Tartari, Rizzoli, 1940 – fragmento de El desierto de los tártaros, Editorial Sudamericana, 1982
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foto Unsplash
Dino Buzzati (Belluno, 1906 – Milán, 1972) fue un novelista y escritor de relatos italiano, así como periodista del Corriere della sera.
La obra literaria de Dino Buzzati remite por una parte a la influencia de Kafka por el escarnio y la expresión de la impotencia humana enfrentada al laberinto de un mundo incomprensible.
Pero también remite al Surrealismo, como acaece en sus cuentos en donde la connotación onírica está siempre muy presente. Aunque tal vez el más convincente de los intentos de establecer relaciones haya que buscarlo en su parentesco con las corrientes existencialistas de los años 1940–1950. O en la proximidad al espíritu de La náusea (1938) de Jean-Paul Sartre; o en la de Albert Camus con El extranjero (1942).
Por otro lado debemos volver a hacer hincapié en que El desierto de los tártaros ha gestado la total notoriedad del autor … siga leyendo Wikipedia
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Dino Buzzati frammento
Il deserto dei tartari è un romanzo di Dino Buzzati.
Racconta la vita di Giovanni Drogo, ufficiale dell’esercito di un paese che, così com’è descritto nel romanzo, somiglia all’Italia della prima metà del Novecento; tuttavia confina con un grande deserto. In fondo a questo deserto si suppone vivano i Tartari. Un deserto onirico, dove i confini rimangono incerti e si dilatano all’infinito.
Pubblicato nel 1940, per molto tempo Il deserto dei Tartari è stato considerato il romanzo con uno dei finali più perfidi in assoluto e hanno tacciato il suo autore di essere un pessimista senza appello. Invece, come ha dimostrato il saggio di Lucia Bellaspiga, un’illustre buzzatiana, questo romanzo è un capolavoro di umanità e speranza. Addirittura, leggendo nella raffinata filigrana dell’opera, tra allegorie e metafore, cogliendo indizi talvolta appena visibili, il romanzo mostra paradossalmente a lieto fine, in netto contrasto con l’interpretazione vulgata.