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Delfina Bernal (Colombia)

10/05/2020 By carlaita

centro cultural tina modotti Delfina Bernal

Delfina Bernal (Barranquilla, 1941) artista de la vanguardia colombiana, graduada de la escuela de Bellas Artes de la Universidad del Atlántico en Barranquilla.

Durante los años setenta perteneció — junto con artistas colombianos como Álvaro Herazo, Eduardo Hernández, Fernando Cepeda y Víctor Sánchez— al denominado Grupo 44, el cual reunió diferentes artistas conceptuales y de actos performáticos en el país.

Luego de impulsar y pertenecer al Grupo 44 en los años setenta, Delfina Bernal afianzó su arte. En 1979 expuso su Declaración de amor a Jeff Perrone, obra en la que realizó un registro fotográfico de performance crítico y feminista. Fue expuesta en la Galería Banco Central Hipotecario en Bogotá en 1981.
Aquí retomó la subjetividad del cuerpo utilizando la fotografía, como un instrumento al servicio del arte y/o como obra de arte en sí misma: razón por la cual la obra de Bernal – y de los otros expositores en dicha galería – se vieron como un tipo de acción performática … siga leyendo
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Delfina Bernal (1941, Barranquilla) is a Colombian painter and multimedia artist.

Bernal studied painting and sculpture at the Escuela de las Bellas Artes in Barranquilla, Colombia. She studied with the institute’s director Alejandro Obregón and teachers Marie Claire de Andreis, Freda Sargent de Obregón, and María Luisa Andino de Lopez. She studied engraving with Ben Bianchi at the Parsons School of Design in the 1970s.

She was a founding member in 1973 of “Grupo 44”, along with Álvaro Herazo, Eduardo Hernandez, Victor Sanchez, Fernando Cepeda, Jairo Quintero and Christiane Lesueur.

Their work culminated in the exhibition La fotografía como documento en el arte conceptual de Barranquilla, curated by Alvaro Barrios, where Bernal exhibited her work Declaración de amor a Jeff Perrone … keep on reading Wikipedia

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obra: Delfina Bernal,  Declaración de amor a Jeff Perrone, 1979

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obra: Delfina Bernal,  Declaración de amor a Jeff Perrone, 1979

 
 

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Ogni giorno della tua vita leggi poesie. La poesia Ogni giorno della tua vita leggi poesie. La poesia è buona perchè esercita muscoli che non usi abbastanza spesso. La poesia espande i sensi e li riporta a condizioni primordiali. Fai sì che tu ti renda conto del tuo naso, del tuo occhio, del tuo orecchio, della tua lingua, della tua mano. E, dopo tutto, la poesia è metafora compatta e similitudine. Tali metafore, come i fiori di carta giapponesi possono espandersi all’esterno in forme gigantesche.

Ray Bradbury

[da “Lo zen nell’arte della scrittura”]
#Peanuts 🥜 #Peanuts 🥜
Mi lascia indifferente il concetto di felicità, r Mi lascia indifferente il concetto di felicità, ritengo più importanti la serenità e l’armonia. Il concetto di felicità presuppone che uno sia contentissimo, che se ne vada in giro ridendo, abbracciando tutti, dicendo sono felice, che meraviglia. È chiaro che anche un mal di denti gli toglierà la gioia e, quindi, la felicità. Penso che la serenità sia una cosa diversa. La serenità ha molto dell’accettazione, ma include anche un certo autoriconoscimento dei propri limiti. Vivere in armonia non significa non avere conflitti, ma poter convivere con gli stessi serenamente.
Josè Saramago
È come una mancanza di respiro e un senso di mori È come una mancanza di respiro
e un senso di morire
quando mi stringe improvviso
il desiderio di te tanto lontano
e nulla può calmarlo, altro pensiero
non può occuparmi, tranne il Paradiso
che sarebbe per me lo starti accanto.
Ma poiché ciò m’è negato, più cara,
molto più cara d’una fredda pace
mi è la stretta indicibile −
quasi marchio di fuoco che proclami
ancora e sempre quanto sono tua.
A nessun costo vorrei separarmi
da questo mio dolore.
Margherita Guidacci
da “Anelli del tempo”

dipinto Fanny Nushka Moreaux
Tienimi. Mentre il mondo passa urlando. Davide R Tienimi. 
Mentre il mondo
passa urlando.

Davide Rondoni

illustrazione Marco Cazzato
Come essere un poeta (per mio promemoria) Trova u Come essere un poeta
(per mio promemoria)

Trova un posto per sederti.
Siediti. Resta in silenzio.
Dovrai fare affidamento su
affetti, letture, conoscenze,
abilità – più di quante
tu ne abbia – ispirazione,
impegno, maturità, pazienza,
perché la pazienza congiunge il tempo
all’eternità. Dubita
del giudizio
di chi elogia i tuoi versi.

Respira con respiro incondizionato
l’aria non condizionata.
Lascia perdere i fili elettrici.
Comunica con lentezza. Vivi
una vita a tre dimensioni;
stai lontano dagli schermi.
Stai lontano da tutto ciò
che offusca il luogo in cui si trova.
Non esistono luoghi che non siano sacri;
soltanto luoghi sacri
e luoghi profanati.

Accogli quanto viene dal silenzio.
Fanne il meglio che puoi.
Con le minute parole che a poco a poco nascono
dal silenzio, come preghiere
riverberate verso chi prega,
componi una poesia che non turbi
il silenzio da cui è nata.

Wendell Berry

foto Nguan
Addio dottore, caro buon dottore che non ha mai c Addio dottore, 
caro buon dottore che non ha mai capito nulla e che non crede nella cattiveria umana, che pensa che il cuore degli uomini sia bianco come la neve delle sue montagne, addio, amico, confidente, benefattore, insigne animo forse frustrato come il mio: non so ma ho un bel triste presentimento.
Noi ci conosciamo da anni e in realtà non ci siamo mai conosciuti se non traverso le luci sinistre del Noritren e delle altre diavolerie farmacologiche e pure a nostro modo ci siamo voluti bene, a nostro modo, io specialmente, abbiamo contato l’uno sull’altro . Ma adesso non contiamo più, noi non valiamo nulla perché siamo buoni e se domani mi accadrà qualcosa si rammenti di me e del fatto che ho guardato a lei come si guarda a un seno materno per schiacciarvi contro tante e tante  lacrime che lei non ha mai raccolto ma che io ho pianto in segreto. Addio dolce uomo disperso, ancora romantico come sono romantica io, forse potevamo essere due colleghi invece il destino ci ha creato un rapporto di dipendenza ed io vengo da lei come si va alla gogna o per scoprire il seno pugnalato da una mano ignota. 
Così, potevamo collaborare invece ci perdiamo sempre di vista.
Addio mio caro e amatissimo dottore, sento per me è la fine. 
 Sua Alda Merini

da Lettere al dottor G
Emanuele Crialese (Roma, 1965) è un regista e sce Emanuele Crialese (Roma, 1965) è un regista e sceneggiatore italiano … https://cctm.website/emanuele-crialese-italia/
#emanuelecrialese #penelopecruz #filmdavedere #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere #movie #englishversion
Prima di tutto detesto le mezze stagioni — e com Prima di tutto detesto le mezze
stagioni — e come imperversano
le nubi senza capo né coda tanto vili
da minacciare fantasmi di temporali … https://cctm.website/lara-pagani-lista-di-mancanze/
#larapagani #poesia #cctmfb #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Tenetevi stretti chi vi ha notato quando eravate i Tenetevi stretti chi vi ha notato quando eravate invisibili.

Charles Bukowski

illustrazione Emba
Tutto è in disordine. I capelli. Il letto. Le pa Tutto è in disordine. I capelli. Il letto. 
Le parole. La vita. Il cuore.

Jack Kerouac 

foto Imogen Cunningham 
The Unmade Bed, 1957
Sapete che succede quando non si è più abituati Sapete che succede quando non si è più abituati a ricevere amore? 
Succede che non ti fidi più, che preferisci stare solo.
Succede che quando qualcuno ti dice
"Ti voglio bene" 
rispondi con un sorriso e pensi 
"Come no".
Succede questo, 
non sei amato per molto tempo e, 
quando trovi qualcuno che ti ama davvero,
muori di paura.

Francesco Roversi

Illustrazione Joseph Bowler
- E' bianca. Dunque è una poesia. Una poesia di u - E' bianca. Dunque è una poesia. Una poesia di una grande purezza.
- Congela la natura e la protegge. Dunque è una vernice. La più delicata vernice dell'inverno.
- Si trasforma continuamente. Dunque è una calligrafia. Ci sono diecimila modi per scrivere la parola neve.
- E' sdrucciolevole. Dunque è una danza. Sulla neve ogni uomo può credersi funambolo.
- Si muta in acqua. Dunque è una musica. In primavera trasforma fiumi e torrenti in sinfonie di note bianche.

da Neve di Maxence Fermine

foto Michael Färber
La vita è bella, lo sai? Non mi hai mai portato La vita è bella, lo sai?

Non mi hai mai portato un fiore
ma tutto un giardino
non una canzone da
orchestra
ma la musica intera.
Io, ho solo queste due parole
rotte e
malmesse.
La vita è bella, lo sai?

Azzurra D’Agostino, Giardino della rose 
[da D'aria sottile]

Illustrazione: Jiwoon Pak
Non capisco proprio a cosa serva sapere tante cose Non capisco proprio a cosa serva sapere tante cose ed essere tanto intelligenti e così via, se non riuscite a essere felici.
J. D. Salinger 
[Franny e Zooey]

foto Vyacheslav Ivanov
La celebre poesia di Giuseppe Ungaretti è un pote La celebre poesia di Giuseppe Ungaretti è un potente esempio di come si possa condensare in poche parole una profonda riflessione sulla bellezza e la grandezza della natura … https://cctm.website/giuseppe-ungaretti-mattina/
#giuseppeungaretti #mattina #poesia #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Robert ed io siamo rimasti sempre noi stessi fino Robert ed io siamo rimasti sempre noi stessi fino al giorno della sua morte. Siamo rimasti esattamente come quando ci siamo incontrati. E ci amavamo ... https://cctm.website/patti-smith-e-robert-mapplethorpe/
#pattismith #robertmapplethorpe #amore #cctmfb #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Ma che bella bambina, sembri proprio una principes Ma che bella bambina, sembri proprio una principessa. Non ti arrabbiare troppo se ti alzano la gonna a scuola, sono cose da maschi. Comportati da femminuccia. Le signorine non alzano mai la voce. I capelli corti li hanno solo i maschi. I videogiochi sono cose da maschi. Le cucine giocattolo sono da femmina. Stai zitta. Puttana. Non sei ancora fidanzata? Sei fidanzata? Ho saputo che fai il pompini al tuo ragazzo, troia. Dovresti essere contenta se ti guardano.
Ovvio che ti molestano, guarda come ti vesti. Vestita così sembri una suora. Non ti sembri volgare? Ma non è che sei ninfomane? Ma non è che sei frigida? Che c’hai le tue cose? Non parlarmi così davanti ai miei amici. Sei una bella puledra da domare. Balli così per provocarmi. C’è posto nel tuo culo? Devi essere più dolce e ubbidiente.
Sei mia. Sei troppo intelligente. Che donna con le palle. Chissà con quel bel culo che carriera farai. Ho visto il suo curriculum, ma lo sa che lei ha proprio un bel faccino? A me serve una cozza intelligente. Oltre alla vista delle tue tette, hai altro da offrirmi? In ufficio sei stata qualificata come più che chiavabile. Sei stressata perché hai bisogno di una bella scopata. Signorina ci porterebbe un caffè? Non puoi andare a lavoro con quella gonna corta, distrai i colleghi. Perché ti vesti come un maschio? Perché ti vesti così sexy? Perché non ti vesti più sexy? Perché non ti copri un po’? Sei una figa di legno.
A pari livello preferiamo assumere un uomo. Scusa ma ci sei solo tu, non posso parlare con un uomo? Meglio i medici uomini. Meglio i capi uomini. Domani incontro dal cliente, mettiti bella scollata. Non vuoi avere figli? Sei una cattiva moglie. Sei una cattiva madre. Iniziano a venirti le rughe, ritocchino? Hai fatto stirare mio figlio? Che c’è per pranzo? Che c’è per cena? L’uomo è infedele per natura, la donna non può e non deve. Non metterti quella gonna se non ci sono io. Scopi con tutti, puttana. Ti amo piccola, per questo ti proteggo. Lasciami e ti ammazzo.

Maria Fioretti
per caso mentre tu dormi per un involontario movim per caso mentre tu dormi
per un involontario movimento delle dita
ti faccio il solletico e tu ridi
ridi senza svegliarti
così soddisfatta del tuo corpo ridi
approvi la vita anche nel sonno
come quel giorno che mi hai detto:
lasciami dormire, devo finire un sogno.

ANTONIO PORTA

dipinto Sérgio HELLE
*IL CIELO* Da qui si doveva cominciare: il cielo. *IL CIELO*

Da qui si doveva cominciare: il cielo.
Finestra senza davanzale, telaio, vetri.
Un’apertura e nulla più,
ma spalancata.
Non devo attendere una notte serena,
né alzare la testa,
per osservare il cielo.
L’ho dietro a me, sottomano e sulle palpebre.
Il cielo mi avvolge ermeticamente
e mi solleva da sotto.
Perfino le montagne più alte
non sono più vicine al cielo
delle valli più profonde.
In nessun luogo ce n’è più 
che in un altro.
La nuvola è schiacciata dal cielo
inesorabilmente come la tomba.
La talpa è al settimo cielo
come il gufo che scuote le ali.
La cosa che cade in un abisso
cade da cielo a cielo.
Friabili, fluenti, rocciose,
infuocate ed eteree,
distese di cielo, briciole di cielo,
folate e cataste di cielo.
Il cielo è onnipresente
perfino nel buio sotto la pelle.
Mangio il cielo, evacuo il cielo.
Sono una trappola in una trappola,
un abitante abitato,
un abbraccio abbracciato,
una domanda in risposta a una domanda.
La divisione in cielo e terra
Non è il modo appropriato di pensare a questa totalità.
Permette solo di sopravvivere
a un indirizzo più esatto,
più facile da trovare,
se dovessero cercarmi
Miei segni particolari:
incanto e disperazione.

Wisława Szymborska

foto Cristina Coral
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