cctm collettivo culturale tuttomondo Claude Esteban (Francia)
di Claude Esteban (Parigi, 1935 – Parigi, 2006)
Datemi questo mattino, ancora
queste ore dell’alba
quando tutto inizia, datemi, vi prego,
questo muoversi lieve dei rami,
un respiro, niente di più,
e che io sia come qualcuno
che si sveglia nel mondo e non sa
né ciò che arriva né ciò che
morirà, datemi
solo un po’di cielo, o questo sasso.
da Qualcuno nella stanza comincia a parlare, Joker, 2015
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de Claude Esteban (Paris, 1935 – Paris, 2006)
Donnez-moi ce matin, ces heures
encore du petit matin
quand tout commence,donnez-moi, je vous prie,
ce movement léger des branches,
un soufflé, rien de plus,
et que je sois comme quelqu’un
qui se réveille dans le monde et qui ne sait
ni ce qui vient ni ce qui va
mourir, donnez-moi
juste un peu de ciel, ou ce caillou.
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Opera: Dima Dmitriev
Claude Esteban (Parigi, 26 luglio 1935 – Parigi, 10 aprile 2006) è stato un poeta, saggista, critico d’arte e traduttore francese.
Claude Esteban è uno dei grandi poeti francesi degli ultimi decenni, e ha anche scritto molti saggi sulla poesia e il linguaggio poetico. Ha inoltre pubblicato numerosi saggi sull’arte, su artisti moderni e contemporanei (Ubac, Morandi, Chagall, Braque, Vieira da Silva, Szenes, Chillida, Giacometti, Picasso…), ma anche su antichi pittori (Goya, Velázquez, Rembrandt, Claude Lorrain, Caravaggio…). Nel 1973, è stato il fondatore della rivista di poesia e arte Argile, pubblicata da Maeght (24 numeri dal 1973 al 1981). (fonte Wikipedia)
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Qualcuno nella stanza comincia a parlare. Poesie e prose scelte.
“Une voix qui ne vient de nulle part”. In questo verso Claude Esteban sembra voler tracciare insieme il ritratto della propria poesia e di se stesso: il poeta e la sua poesia non esibiscono un Io protagonistico, sembrandoci entrambi inafferrabili, ineffabili e semplici al tempo stesso, talvolta quasi ingenui. Sono una voce che non viene da nessun luogo. “Une voix qui ne vient de nulle part”. Anche altri titoli della sua opera suggeriscono un’atmosfera calma, segreta e di attenta sospensione. “Poeta cortese” lo definisce il critico Jean-Michel Maulpoix: “…in lui c’è una vigilanza intellettuale realizzata con una misura e un pudore sempre presenti. Sia che commenti l’opera di Octavio Paz o Yves Bonnefoy, Tal Coat o Chillida o traduca Jorge Guillén e Francisco de Quevedo o scriva dei versi in proprio, Claude Esteban accorda la sua voce con sorvegliato rigore alla separazione, al vuoto, alla distanza, all’irreparabilità”.