cctm collettivo culturale tuttomondo Cecília Meireles poesie
di Cecilia Meireles (Rio de Janeiro, 1901 – Rio de Janeiro, 1964)
E’ più facile appoggiare l’orecchio alle nuvole
e udire passare le stelle
che attaccarlo alla terra e raggiungere il rumore dei tuoi passi.
Ed è più facile, anche, affacciare lo sguardo sull’oceano
e assistere, là sul fondo, alla nascita muta delle forme,
che desiderare che tu appaia, creando con il tuo semplice gesto
il segno di una eterna speranza.
Non mi interessano più le stelle, né le forme del mare,
né tu.
Ho srotolato dall’interno del tempo la mia canzone:
non ho invidia delle cicale: anch’io morirò per il cantare.
_
Illustrazione Jan Scholz
Cecilia Meireles (Rio de Janeiro, 1901 – Rio de Janeiro, 1964) è stata una poetessa, insegnante e giornalista brasiliana.
Come insegnante, ha studiato lingue, letteratura, musica, folclore e teoria dell’educazione. A diciotto anni ha pubblicato il suo primo libro di poesie (Espectro), una raccolta di sonetti simbolisti. Anche se ha vissuto sotto l’influenza del modernismo, nella sua opera è ancora presente l’eredità del simbolismo così come le tecniche e le influenze del Classicismo, di Gongora, del Romanticismo, del Parnassianismo, del Realismo e del Surrealismo; per questo largo spettro di influenze la sua poesia viene spesso definita “atemporale” dalla critica… continua a leggere su Wikipedia
_
Secondo lo scrittore e poeta Mario de Andrade (1893-1945), l’opera di Cecília Meireles (Rio de Janeiro 1901-1964) costituisce un parametro di qualità come pochi nella storia della letteratura brasiliana.
«Abitatrice delle spiagge, di alte spume», come confessa nella poesia ‘Spiaggia’, Cecília Meireles ha cercato sempre di percorrere il suo cammino da solitaria, in margine a gruppi e a movimenti letterari. Non per questo ha rinunciato a introdurre nella sua poetica elementi estetici delle principali correnti nelle quali andava delineandosi, ai suoi tempi, la letteratura brasiliana. E, infatti, nei suoi versi si armonizzano un certo simbolismo e una straordinaria libertà ritmico-formale. Essi sono espressione di una esperienza lirica che trova corrispondenza solo in poeti come Rilke, Tagore e Lorca. Cecília porta alle estreme conseguenze l’invenzione poetica come «sentimento trasformato in immagine» secondo la felice espressione di Benedetto Croce. Ciò che conta però è constatare, come la stessa Meireles sostiene, che «la poesia è un grido, ma un grido trasfigurato». (by Mirella Abriani)
cctm collettivo culturale tuttomondo Cecília Meireles poesie