collettivo culturale tuttomondo biblioteche d’Italia – Cesena
Biblioteca Malatestiana (Cesena)
La Biblioteca Malatestiana di Cesena fu fondata a metà del XV secolo grazie agli sforzi congiunti del signore della città, Domenico Malatesta, e dei frati francescani del locale convento, che ospitarono nei propri edifici la raccolta di libri: questa biblioteca monastica si differenziò dalle altre per essere stata impostata come istituzione civica, affidata cioè alle cure degli organismi comunali.
Prima del suo genere, crebbe per fama e importanza nel corso dell’età moderna e raccolse diverse opere manoscritte, incatenate a una serie di plutei collocati nell’Aula del Nuti.
Sopravvissuta indenne alla seconda guerra mondiale e oggetto di restauri e valorizzazioni, nel 2005 l’UNESCO riconobbe la grande importanza culturale e storica della Malatestiana antica, inserendola nel Registro della Memoria del mondo … continua a leggere su Wikipedia
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La Biblioteca Malatestiana de Cesena, Emilia Romana, Italia, es una biblioteca monástica pública de particular importancia histórica.
La biblioteca Malatestiana, fundada a mediados del siglo XV, fue la primera biblioteca pública de Europa abierta a todas las personas, y es el único ejemplo de una biblioteca monástica medieval perfectamente conservada en cuanto a su edificio, mobiliario y códices desde que fuera inaugurada hace más de 550 años.
La misma fue encargada por el Señor de Cesena, Malatesta Novello. Las obras fueron dirigidas por Matteo Nuti natural de Fano (un estudioso de Leon Battista Alberti) y se extendieron desde 1447 hasta 1452.
La UNESCO ha reconocido la importancia cultural de la Biblioteca Malatestiana inscribiéndola, la primera en Italia, en el Registro de la Memoria del Mundo … siga leyendo Wikipedia
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foto: Biblioteca Malatestiana, Aula del Nuti, Cesena
autore: Boschetti marco 65, CC BY-SA 4.0
L’aula Nuti della Biblioteca Malatestiana ha forma di basilica, a tre navate.
La navata centrale è sgombra, in un gioco di luci e di colori soffusi; sulle navate laterali scandite da dieci capitelli scorrono i plutei, cioè i banchi di lettura (anch’essi originali del 1400, così come le catenelle che legano gli antichi codici) su cui si diffonde la luce che viene da finestrelle di tipo veneziano, progettate proprio per la luminosità necessaria allo studio ed alla lettura.
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