cctm collettivo culturale tuttomondo Alfonsina Storni (Argentina)
di Alfonsina Storni ( Argentina)
Che direbbe la gente, vuota d’ogni follia
se in un giorno fortuito, per ultrafantasia,
mi tingessi i capelli d’argento e viola
mettessi un peplo greco sciogliessi i miei capelli,
con un cinto di fiori: myosotis o gelsomini,
cantassi per le strade al ritmo dei violini,
o dicessi i miei versi in giro per le piazze
liberando il mio gusto da mortali bavagli?
Verrebbero a guardarmi affollando le strade?
Mi brucerebbero come bruciarono le streghe?
Pregherebbero in coro, ascoltando la messa?
In verità pensandoci mi viene un po’ a ridere.
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de Alfonsina Storni ( Argentina)
¿Qué diría la gente, recortada y vacía,
si un día fortuito, por ultra fantasía,
me tiñera el cabello de plateado y violeta,
usara pelo griego, cambiara la peineta
por cintillo de flores: miosotis o jazmines,
cantara por las calles al compás de violines,
o dijera mi verso recorriendo las plazas
libertado mi gusto de mortales mordazas?
¿Irían a mirarme temblando en las aceras?
¿Me quemarían como quemaron hechiceras?
¿Rogarían en coro, escuchando la misa?
En verdad que pensarlo me da un poco de risa.
dipinto Evita Medina
Alfonsina Storni (Sala Capriasca, 1892 – Mar del Plata, 1938) è stata una poetessa, drammaturga e giornalista argentina, esponente del postmodernismo, morta suicida in mare, davanti alla spiaggia “La Perla”.
Nel 1911, pur tra numerose difficoltà economiche, decise di trasferirsi a Buenos Aires dove l’anno successivo, nel 1912, mise al mondo il figlio Alessandro, senza essere sposata e senza rivelare il nome del padre naturale del bambino.
La condizione di ragazza-madre, il desiderio di proteggere l’intimità dei propri affetti, la necessità di affrontare da sola i problemi della vita, determinarono in lei un atteggiamento di aperta sfida e contrapposizione ai pregiudizi sociali e alla morale vigente. (fonte Wikipedia)
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