centro cultural tina modotti Alfonsina Storni (Argentina)
Denti di fiori, cuffia di rugiada,
mani di erba, tu, dolce balia,
tienimi pronte le lenzuola terrose
e la coperta di muschio cardato.
Vado a dormire, mia nutrice, mettimi giù.
Mettimi una luce al capo del letto
una costellazione; quella che ti piace;
tutte van bene; abbassala un pochino.
Lasciami sola: ascolta erompere i germogli…
un piede celeste ti culla dall’alto
e un passero ti traccia un percorso
perché dimentichi… Grazie. Ah, un incarico
se lui chiama di nuovo per telefono
digli che non insista, che sono uscita.
_
Alfonsina Storni, Vado a dormire da Poemas de amor, Casagrande 1988
_
_
Alfonsina Storni (Sala Capriasca, 1892 – Mar del Plata, 1938) è stata una poetessa, drammaturga e giornalista argentina, esponente del postmodernismo, morta suicida in mare, davanti alla spiaggia “La Perla”.
Nel 1911, pur tra numerose difficoltà economiche, decise di trasferirsi a Buenos Aires dove l’anno successivo, nel 1912, mise al mondo il figlio Alessandro, senza essere sposata e senza rivelare il nome del padre naturale del bambino.
La condizione di ragazza-madre, il desiderio di proteggere l’intimità dei propri affetti, la necessità di affrontare da sola i problemi della vita, determinarono in lei un atteggiamento di aperta sfida e contrapposizione ai pregiudizi sociali e alla morale vigente. (fonte Wikipedia)
Alfonsina Storni (Argentina) tuvo una vida tan dura como apasionante.
Vivió marcada por las estrecheces económicas, condicionada en la infancia por el alcoholismo de su padre y obligada a sobrevivir por sí misma desde pequeña. Era una niña tan distinta que su madre vio en ella cualidades diferentes de las de sus hermanos y fue a la única a la que escolarizó.
Storni, también conocida por los seudónimos Tao-Lao y Alfonsina, siempre reconoció ser una mente varonil encerrada en un cuerpo de mujer a la que le dolió haber nacido mujer. A pesar de los desengaños amorosos que sufrió, de considerar el sexo un estigma, de su nerviosismo hasta la paranoia y de las depresiones que padeció, dedicó su existencia a luchar contra las desventajas y discriminaciones de las mujeres con una prolífica obra como escritora y también como periodista.