collettivo culturale tuttomondo alessandro manzoni (Italia)
La sventurata rispose.
La desventurada respondió.
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Alessandro Manzoni
Los Novios, I promessi sposi
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traduzione dal web
opera: Giuseppe Molteni, La Signora di Monza, 1847
Marianna De Leyva – Milano, 1575 – 1650
Nella vita, Marianna de Leyva. In religione, suor Maria Virginia. In arte, Gertrude, ovvero la Monaca di Monza. Protagonista di un clamoroso scandalo all`inizio del XVII secolo, resa famosa dal romanzo I promessi sposi di Alessandro Manzoni, la Monaca di Monza è l’emblema della condizione femminile nei secoli passati, della donna privata della libertà di scegliere il proprio destino.
Marianna de Leyva era figlia di Martino de Leyva, conte di Monza. Rimasta orfana di madre in tenera età fu affidata inizialmente alla cura delle zie e quindi fatta entrare tredicenne nel monastero monzese di Santa Margherita dal padre. Nel 1591, a 16 anni, prese i voti assumendo il nome di suor Virginia Maria.
A partire dal 1599 intrecciò una relazione clandestina con il giovane Gian Paolo Osio, la cui abitazione si affacciava sui giardini del monastero. Il rapporto durò alcuni anni, con la complicità di due monache, e portò alla nascita di un figlio, nato morto, e di una bambina, la cui esistenza venne ufficialmente tenuta nascosta.
La situazione, precipitò nel 1606, quando una giovane conversa minacciò di rendere pubblica la relazione.
Osio uccise lei e un altro testimone scomodo. Ma il cardinale Federico Borromeo avviò un’indagine che portò nel novembre del 1607 all’arresto della monaca e alla sua confessione. Costretto a fuggire, Osio tentò di eliminare anche le due suore complici, affogandone una e gettando l`altra in un pozzo. Quest`ultima però sopravvisse e denunciò tutto al governatore spagnolo Fuentes, che offrì una taglia per la cattura dell’omicida.
Rifugiatosi nel palazzo milanese di un amico, Osio fu ucciso a tradimento e la sua testa mozza consegnata al governatore.
Suor Virginia venne condannata alla reclusione a vita in una cella murata nel ricovero delle Convertite di Santa Valeria a Milano. Nel 1622, dopo quasi quattordici anni trascorsi in una celletta di un metro e ottanta per tre, ricevette la visita del cardinale Federigo Borromeo che la dichiarò redenta concedendole il perdono. Tornata suora, chiese di restare con le Convertite di Santa Valeria morendo all’età di 75 anni.
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