collettivo culturale tuttomondo Alda Merini Le virgole
Le virgole sono importanti,
tutta la punteggiatura lo è.
Come il destino
quando capiti nel posto sbagliato,
nel momento meno opportuno
e tutto cambia.
Poi c’è un verbo “sentire”
dai mille significati…
Mi piace il verbo sentire,
sentire il rumore del mare,
sentirne l’odore,
sentire il suono della pioggia
che ti bagna le labbra,
sentire una penna
che traccia sentimenti su un foglio bianco.
Sentire l’odore di chi ami,
sentirne la voce
e sentirlo col cuore.
Sentire è il verbo delle emozioni,
ci si sdraia sulla schiena del mondo
e si sente…
Alda Merini
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foto: Alda Merini
Per molti anni, Alda Merini (21 Marzo 1931 – 01 Novembre 2009) è stata la poetessa degli esclusi, dei reietti e degli emarginati, riuscendo a cantare dall’interno una condizione estremamente delicata caratterizzata da problematiche estreme del disagio sociale. La sua infinita sensibilità le ha consentito di resistere, sopravvivere e rivelare il proprio mondo delle “rime petrose”, mediante dei fiumi di parole in corsa. La poetica schietta e pressoché assoluta di questa straordinaria scrittrice di Milano fa di lei una delle voci maggiormente encomiabili della nostra letteratura contemporanea.
La sua è una poesia spontanea, quasi innocente nella sua istintività, una voce che racconta i moti dell’animo e di tutto ciò che d’inesprimibile si agita dentro di noi in modo semplice, in un’armonica fusione di poesia e prosa, rendendo così i suoi pensieri comprensibili a tutti. Il suo stile, che racchiude accostamenti di immagini, non di rado oniriche e visionarie, appaiono ad un primo acchito prive di connessioni logiche. Ma si tratta solo della prima impressione. Man a mano che ci immergiamo nelle sue parole ci sentiamo travolgere da una poesia sorprendentemente intensa e caratterizzata da un’insolita e potente tensione erotica e mistica nel medesimo tempo.
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