collettivo culturale tuttomondo Janusz Korczak (Polonia)
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Voi mi dite: «Siamo stanchi di stare con i bambini». Avete ragione. E dite ancora: «Perché dobbiamo abbassarci al loro livello. Abbassarci, chinarci, piegarci, raggomitolarci». Vi sbagliate, non questo ci affatica, ma il doverci arrampicare fino ai loro sentimenti. Arrampicarci, allungarci, alzarci in punta di piedi, innalzarci. Per non ferirli.
Janusz Korczak
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illustrazione Steve Hanks
Janusz Korczak pseudonimo del pedagogista polacco Henryk Goldschmit (Varsavia 1878 – Treblinka 1942).
Svolse un’intensa e illuminata attività di educatore, accompagnata da una vasta produzione di opere teoriche e di narrativa per l’infanzia. Scomparve nel campo di sterminio di Treblinka, con i suoi ragazzi che non aveva voluto abbandonare.
Il suo saggio Pravo dziecka do szacunku (“Il diritto del bambino al rispetto”, 1929) è considerato il manifesto dei diritti del fanciullo. (fonte Treccani)
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Fu fondatore della Casa dell’Orfano a Varsavia, nella prima metà del secolo scorso, un istituto dove egli accoglieva i bambini poveri e senza famiglia, integrandoli in una piccola comunità avanzatissima come sistema educativo.
I ragazzi dell’istituto sperimentavano l’accoglienza, il rispetto e una grande attenzione nei loro confronti. Erano membri attivi, chiamati alla partecipazione, alla condivisione delle regole e alla solidarietà. Non dimentichiamo che le opere di Korczak sono alla base della Carta internazionale dei diritti del fanciullo del 1959. Janusz Korczak non abbandonò mai i bambini che aveva imparato a conoscere prima come medico e poi come educatore. Salì con loro sul treno che li avrebbe condotti allo sterminio. Di ciò che accadde dopo, non si sa più nulla se non che nessuno uscì vivo da Treblinka.