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34 Iliade -A.Baricco Terza Serata Alessandro Baricco Prologo

01/09/2023 By carlaita

cctm collettivo culturale tuttomondo 34 iliade

34 Iliade -A. Baricco Terza Serata Alessandro Baricco Prologo

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ILIADE
Un progetto di Alessandro Baricco
Canti 9-24

con Alessandro Baricco e, in alternanza nei tre reading: Stefano Benni, Michele Mauro, Mariella Fabbris, Pierfrancesco Favino, Carolina Felline, Simone Gandolfo, Elio Germano, Edoardo Nesi, Paolo Rossi, Fabrizia Sacchi, Sandro Veronesi…

Ideazione, testi e regia di
Alessandro Baricco
Progetto musicale di Giovanni Sollima
Disegni di Gianluigi Toccafondo
Luci di Guido Levi
Regia video di Paolo Gazzarra
Suono di Alessandro Borgioni
Direzione tecnica di Luigi Gremma
Coordinatore del progetto Fabrizio Grifasi
Assistente di produzione Francesca Manica

L’idea è quella di leggere in pubblico l’Iliade.

Un reading lungo una dozzina di ore, diviso in tre serate. Una scena essenziale, costumi appena accennati, un grande schermo e il primo piano del lettore…(tratto dal programma della XXVII edizione di Torino Settembre Musica 2004)  www.comune.torino.it/settembremusica

 

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L’Iliade è – insieme all’Odissea – un poema epico attribuito ad Omero. Si compone di ventiquattro libri o canti, ognuno dei quali è indicato con una lettera dell’alfabeto greco maiuscolo. Opera ciclopica e complessa, è ritenuta un caposaldo della letteratura greca. Narra le vicende di un breve episodio della storia della guerra di Troia, quello dell’ira dell’eroe Achille, accaduto nell’ultimo dei dieci anni di guerra. L’ira di Achille è l’argomento portante del poema.

L’Iliade presenta uno stile particolare, che ha lo scopo di mantenere viva l’attenzione dell’ascoltatore, aiutandolo a immaginare con immediatezza le scene raccontate e coinvolgendolo emotivamente nelle vicende dei suoi eroi. Pertanto nell’Iliade troviamo molto spesso la presenza di:

– epiteti: Achille «piede rapido» o «piè veloce»; Ettore «elmo abbagliante» o «massacratore»; Andromaca «braccio bianco»; Troiane «riccioli belli»

-formule fisse e ricorrenti per descrivere eventi di uno stesso tipo, come per esempio la morte di un eroe: «la vita volò via dalle membra e scese nell’Ade…»

– patronimici: Achille Pelìde (figlio di Peleo); Agamennone Atrìde (figlio di Atreo);

– similitudini, ossia paragoni. Ad esempio: «Patroclo si slanciò per tre volte simile a Ares ardente»

Alessandro Baricco Iliade

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L’Iliade è un poema epico, composto da Omero, che tratta le vicende accadute gli ultimi cinquantun giorni del decimo anno d’assedio di Troia da parte dei Greci. E’ composto da 15696 versi esametri e raccolto in 24 libri. Non è indicata la data precisa dell’inizio degli avvenimenti e termina prima della conquista della città, con la morte di Ettore. La vicenda ruota attorno all’ira di Achille, come si può presumere dal Proemio, e dal rapimento della bella Elena da parte di Paride, figlio del re di Troia.

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iliade

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Matilda, mia cara, ti scrivo questa lunga lettera Matilda, mia cara,
ti scrivo questa lunga lettera a pochi giorni dal mio novantaduesimo compleanno, mentre tu hai quasi quattro anni e ancora non sai cosa sia l’alfabeto. Spero che tu possa leggerla nel pieno della tua giovinezza ... https://cctm.website/andrea-camilleri-lettera-a-matilda/
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🍁🍂 🍁🍂
Qual è la parola per dire che non si hanno più s Qual è la parola per dire che non si hanno più sentimenti
negativi verso chi ti ha ferito?
Perdono, mi hanno risposto. Ma io volevo, al contrario, parlare
del rancore.
Questo è stato l’inizio e può valere come esempio.
Ogni giorno c’è una parola nuova di cui non ricordo il senso
e il cui suono tintinna un motivo percepito a brani
familiare una volta, ora perduto.
La sua luce abituale cade. Di colpo non importa,
provo rancore, perdono chi prova rancore, mi perdono?
C’è un alfabeto incomprensibile, un linguaggio dimenticato.
I nomi ruotano privi della loro materia fin dal mattino.
Come chiamare la stoffa bianca che il vento muove davanti
alla vetrata?
Tenda, tende. Il riso mi si annida in gola.
Lei, cioè io, tende a cosa?
Qui so rispondere: tendo alla terza persona
alla grazia sperimentata una volta sola
di un dolore sdoppiato e spinto fuori
poi fissato, ascoltato perfino nello scroscio delle lacrime
ma da un’altra me stessa
capace di lasciare la sua vecchia pelle sulla terra.

Antonella Anedda 

 foto © Nini Kubaneishvili
Devo fabbricarmi un sorriso, munirmene, mettermi s Devo fabbricarmi un sorriso, munirmene, mettermi sotto la sua protezione, frapporre qualcosa tra il mondo e me, camuffare le mie ferite, imparare, insomma, a usare la maschera. 

Emil Cioran
foto Saul Leiter
Fabio Magnasciutti Fabio Magnasciutti
Per riuscire a capire il mondo, a volte bisogna di Per riuscire a capire il mondo, a volte bisogna distrarsi.

Albert Camus

foto keristi  k
di Maya Angelou Ho imparato che qualsiasi cosa a di Maya Angelou 

Ho imparato che qualsiasi cosa accada, o per quanto l’oggi sembri insopportabilmente brutto, la vita va sempre avanti e il domani sarà  migliore.
Ho imparato che si può capire molto di una persona dalla maniera in cui affronta queste tre cose: una giornata piovosa, la perdita del bagaglio, l’intrico delle luci dell’albero di Natale.
Ho imparato, indipendentemente dal rapporto che abbiamo coi nostri genitori, che ci mancheranno quando saranno usciti dalla nostra vita.
Ho imparato che il semplice sopravvivere è diverso da vivere.
Ho imparato che la vita qualche volta consente una seconda chance.
Ho imparato che non si può affrontare la vita con i guantoni da baseball su entrambe le mani: si ha sempre bisogno di gettare qualcosa dietro le spalle.
Ho imparato che ogni volta che prendo una decisione col cuore, generalmente faccio la scelta giusta.
Ho imparato che anche quando ho delle sofferenze non devo essere una sofferenza.
Ho imparato che ogni giorno si dovrebbe uscire ed avere contatti con qualcuno.
Ho imparato che le persone gradiscono molto un abbraccio, o anche semplicemente una pacca sulle spalle.
Ho imparato che ho ancora molto da imparare.
Ho imparato che le persone dimenticheranno quanto hai detto, dimenticheranno quanto hai fatto, ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire.

illustrazione Ofra Amit
Carezze, ecco. Io se fossi una mano sognerei care Carezze, ecco. 
Io se fossi una mano sognerei carezze, quel bel contatto che consola la pelle che le riceve e anche quella che le fa.

Sergio Claudio Perroni

Foto: Laura Makabresku
Quand'ero piccolo, da grande volevo diventare un l Quand'ero piccolo, da grande volevo diventare un libro. Non uno scrittore, un libro: perché le persone le si può uccidere come formiche. Anche uno scrittore, non è difficile ucciderlo. Mentre un libro, quand'anche lo si distrugga con metodo, è probabile che un esemplare comunque si salvi e preservi la sua vita di scaffale, una vita eterna, muta, su un ripiano dimenticato in qualche sperduta biblioteca a Reykjavik, Valladolid, Vancouver.

Amos Oz

[Una storia di amore e di tenebra, traduzione di E. Loewenthal, Feltrinelli, 2003]
Pier Vittorio Tondelli da Biglietti agli amici, Ba Pier Vittorio Tondelli da Biglietti agli amici, Baskerville, 1986 … https://cctm.website/pier-vittorio-tondelli-biglietti-agli-amici/
#piervittoriotondelli #biglietti #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
C’è un libretto che si intitola Sulle ninna nan C’è un libretto che si intitola Sulle ninna nanne, sono 57 pagine di trascrizione di una conferenza che García Lorca tenne proprio sulle ninna nanne nella tradizione popolare spagnola. … https://cctm.website/ninna-nanne-federico-garcia-lorca-2/
#federicogarcialorca #ninnananna #cctmfb #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Credo nello sguardo della Gioconda e nei disegni d Credo nello sguardo della Gioconda e nei disegni dei bambini. Nell’odore dei panni stesi, del ciambellone e in quello delle mani di mia madre.
Credo che quando la barbarie diventa normalità, la tenerezza è l’unica insurrezione.
Credo che la vera gioia è riuscire a sentirsi parte di un paesaggio incantevole, pur non essendo altro che un granello di sabbia.
Credo che la lingua di Dio è il silenzio, e il suo corpo la Natura.
Credo che non siano le grandi rivoluzioni o le ideologie, ma i piccoli gesti a cambiare il mondo perché niente è più grande delle piccole cose.
Credo alla potenza del soffione, quel piccolo fiore selvatico che cresce ostinato tra le pieghe dell’asfalto e che anche tra mille difficoltà, riesce comunque a germogliare e a diventare fiore.
Credo che chi non vive il presente, sarà sempre imperfetto. Anche da trapassato.
Credo che la vera sfida è debuttare ogni giorno, tutto il resto è repertorio.
Credo che chi ha bisogno di nemici, non è in pace con se stesso.
E credo che non sia la bellezza che salverà il mondo, ma siamo noi che dobbiamo salvare la bellezza.
Credo che non bisogna cercare la felicità, ma solo proteggerla.
Credo che non c’è peggior peccato che non stupirsi più di niente e che tutta l’intelligenza e la cultura del mondo resti muta e si inchini davanti a questo grande mistero, al miracolo di questa vita che va avanti, nonostante tutto, che non si ferma, che si trasforma ogni secondo.
Perché la vita è l’unico miracolo a cui non puoi non credere.
Simone Cristicchi
@cristicchi 

illustrazione @dina_atelier_d
Se vostro figlio vuole fare lo scrittore o il poet Se vostro figlio vuole fare lo scrittore o il poeta sconsigliatelo fermamente. 
Se continua minacciatelo di diseredarlo. 
Oltre queste prove, se resiste, cominciate a ringraziare Dio di avervi dato un figlio ispirato, diverso dagli altri.

Grazia Deledda

foto Patrick Lichfield
Torna, se puoi tornare, confideremo nel miracolo u Torna, se puoi tornare,
confideremo nel miracolo urgente,
nello spavento da dietro
le porte,
lo sgambetto che ti fa
volare;
torna da me, 
la morte faceva paura quando 
non c’era;
adesso è placata, è tutta presenza 
e meno 
attesa.
La sopporto da sveglia;
non mi sveglia se dormo.
Mi rimane
una cosa da dire,
è un parlare, un parlarti,
raccogliere le tue orecchie e la risata
come le monete 
che prillano per strada,
(e un tombino è lo sgomento);
Ho l’urgenza 
della tua bella faccia fredda,
che si imperla di sudore,
ma non muore.
Torna, perché ho bisogno che anche tu
e ancora tu, di nuovo 
mi voglia bene.
Perché ho paura che un pezzo di me
ti sia rimasto 
imbrigliato e anch’io
ho dimenticato:
di darti delle cose,
un bacio, 
gli occhi con la campagna di papaveri,
il sudore sulla mia 
camicia stretta;
di dirti grazie per aver guardato,
avermi lasciato 
sguazzare nell’azzurro.
Torna e torna 
a credere come i vivi
che la morte non esista.

Beatrice Zerbini
da In comode rate. Poesie d’amore
(Interno Poesia)

foto © Nini Kubaneishvili

@incomoderate.beatricezerbini
#penauts 🥜 #snoopy #woodstock ❤️ #penauts 🥜 #snoopy #woodstock ❤️
Imparai che il mondo non vede la tua anima, che no Imparai che il mondo non vede la tua anima, che non gliene importa un accidente delle tue speranze, dei sogni e dei dolori che si nascondono oltre la pelle e le ossa. Era così: semplice, assurdo e crudele.

Khaled Hosseini

[E l’eco rispose]

foto Alicia Savage
illustrazione: Armando Testa, pubblicità tessuti illustrazione: Armando Testa, pubblicità tessuti Lanerossi, 1953 … https://cctm.website/armando-testa-lanerossi/
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