collettivo culturale tuttomondo Valentina Pedicini
Valentina Pedicini (Brindisi, 6 aprile 1978 – Roma, 20 novembre 2020) è stata una regista e sceneggiatrice italiana.
Diplomata con il massimo dei voti in Regia presso la Zelig International School of Documentary Film, è stata documentarista ed autrice di lungometraggi e cortometraggi. Nel 2013, con Dal profondo, selezionato al Festival Internazionale del Cinema di Roma e candidato ai David di Donatello come Miglior Documentario, vince il Premio Solinas e il Nastro D’Argento.
E’ del 2015 il suo primo cortometraggio di finzione, Era ieri, presentato alla Settimana Internazionale della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia.
Nel 2016 gira il suo primo lungometraggio di finzione, Dove cadono le ombre, in Concorso alle Giornate degli Autori alla Mostra di Venezia.
Presentato alla Berlinale del 2020, Faith è il suo ultimo documentario.
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Valentina Pedicini (Brindisi, April 6, 1978 – Rome, November 20, 2020) was an Italian director and screenwriter.
Graduated with honors in Directing at the Zelig International School of Documentary Film, she was a documentary maker and author of feature films and short films. In 2013, with Dal profundo, selected at the Rome International Film Festival and nominated for the David di Donatello as Best Documentary, he won the Solinas Award and the Silver Ribbon.
In 2015, his first fiction short film, Era ieri, was presented at the International Critics’ Week at the Venice Film Festival.
In 2016 he directed his first fiction feature film, Dove cadono le ombre, in Competition in the Giornate degli Autori at the Venice Film Festival.
Presented at the 2020 Berlinale, Faith is his latest documentary.
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immagine: locandina del film Dal profondo, 2013
traduzione: Carla
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“Dal profondo, come i miei lavori precedenti nasce dal desiderio di raccontare figure femminili straordinarie in universi solitamente abitati e raccontati dagli uomini. Patrizia con la sua vicenda personale e familiare è presto diventata per me modello della storia mineraria declinata al femminile, storia fino ad ora mai narrata. Il fascino per il luogo misterioso in cui la storia si svolge, il sottosuolo, ha fatto si che il “nuovo punto di vista” si estendesse anche alla parte visiva e narrativa facendo del contrasto, dell’opposizione la cifra stilistica del progetto. Patrizia, unico anello di congiunzione tra l’esterno e l’interno. Il tempo e la memoria si muovono in sottofondo nel film; la chiusura imminente della miniera rischia di cancellare per sempre un luogo straordinario e le storie di coloro che lo hanno abitato. Un film “in the dark”, girato prevalentemente nel buio della miniera nel tentativo di condurre lo spettatore a sentire la nostalgia della luce, del sole, dell’aria proprio come di nostalgia vivono e sentono i minatori”.
Valentina Pedicini