collettivo culturale tuttomondo Tennessee Williams (USA)
Il Monologo di Blanche da Un tram che si chiama Desiderio di Tennessee Williams
Quando avevo 16 anni, mi innamorai di un ragazzo. Ma così di colpo, e in un modo così pieno, totale! E’ come se all’improvviso tu accendi un faro nella penombra, così si trasformò il mondo per me! Ma ero sfortunata. Fu un inganno.
Lui aveva qualcosa di diverso, una sensibilità, una mollezza, delicatezza, che non era da uomo… Lui cercò aiuto da me. Ma io non sapevo… Io non capii niente … Sapevo solo di volergli un bene immenso. . .
Poi, poco dopo il matrimonio, scoprii tutto. Nel modo più tremendo. Entrando in una stanza che credevo vuota… c’erano due persone a letto… il ragazzo che avevo sposato e un uomo più anziano che da anni era il suo amico… il suo amante.
Dopo di che, facemmo finta di niente. Tutti e tre, quella sera stessa, andammo fuori a divertirci, a ballare, e per tutta la sera giù a ridere, a bere, a ballare, a ballare. Ballammo, ballammo tanto! Poi ad un certo punto, nel mezzo del ballo, senza potermi frenare, mi era scappato. Ho detto “ho visto, ho visto tutto… mi fai schifo!”.
Allora il giovane che avevo sposato si staccò da me e scappò via. Qualche momento dopo, uno sparo! Corsi fuori, tutti corsero fuori, gridavano “Alan! Alan! Il giovane Grey!”… S’era infilato la rivoltella in bocca, e sparato, tanto che il cranio gli era schizzato via.!… E allora il faro che s’era acceso sul mondo, si spense di nuovo e mai più per un solo istante da allora, ha brillato una luce tanto più forte di questo mozzicone di sigaretta.
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foto: Vivien Leigh interpreta Blanche DuBois, fotogramma dal film Un tram chiamato desiderio, regia di Elia Kazan, 1951
Un tram che si chiama Desiderio o Un tram chiamato Desiderio (in lingua inglese: A Streetcar named Desire) è un dramma scritto dal drammaturgo statunitense Tennessee Williams nel 1947.
Vincitrice del Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1948, la pièce viene considerata una delle opere teatrali migliori e più importanti del XX secolo.
Nel 1951 Elia Kazan diresse l’omonimo adattamento cinematografico del dramma, con Marlon Brando, Kim Hunter e Karl Malden nei ruoli già interpretati a Broadway; Vivien Leigh, dalla produzione londinese, interpretò Blanche.
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