cctm collettivo culturale tuttomondo Sylvia Plath L’acrobata
L’acrobata di Sylvia Plath (Boston, 1932 – Londra, 1963)
Ogni notte quest’agile giovane donna
Riposa fra lenzuoli
A brandelli sottili come fiocchi di neve
Finché un sogno non ne solleva il corpo
Dal letto ad ardue sfide
D’acrobazie sul filo.
Tutta la notte in equilibrio
Con destrezza da gatta sulla perigliosa fune
In una sala gigantesca
Balla delicate danze
Allo schiocco di frusta ed al ruggito
Degli ordini del suo maestro.
Dorata, avanza precisa
Attraverso quell’aria greve.
Un passo e si ferma, sospesa
Al fulcro del suo gesto
Mentre grossi pesi le cadono attorno
Ed incominciano a volteggiare.
Addestrata a tal punto, la ragazza
Para l’affondo e la minaccia
Di qualunque oscillazione;
Con un improvviso slancio e una piroetta
Chiama l’applauso, la corda luccicante
Le affonda affilata in ogni coraggioso arto.
Poi, finito il difficile esercizio, fa un inchino
E serenamente si lancia giù
attraverso il pavimento di vetro
in salvo verso casa; ma, roteando occhi allenati
un domatore di tigri ed un pagliaccio sogghignante
si accovacciano, lanciandole palle nere.
Alti carri rotolano dentro
Con tuono di leoni; tutto s’adopera
Ed avanza sgraziato
Per intrappolare questa oltraggiosa leggera regina
E sbriciolare in atomi
Le sue nove vite cosi inafferrabili.
Ma lei s’accorge dello stratagemma
Di pesi neri, palle nere e carri neri
E con un’ultima abile finta salta
Attraverso il cerchio del suo rischioso sogno
Per balzar sù seduta del tutto desta
All’arrestarsi dello squillo della sveglia.
Ora come punizione per il suo talento
Di giorno è costretta a camminare temendo
I guanti d’acciaio del traffico, terrorizzata
Dalla paura che, per dispetto, tutta
L’elaborata impalcatura del cielo sopra la sua testa
Cada alla fine fragorosamente sulla sua fortuna
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Aerialist by Sylvia Plath (Boston, 1932 – London, 1963)
Each night, this adroit young lady
Lies among sheets
Shredded fine as snowflakes
Until dream takes her body
From bed to strict tryouts
In tightrope acrobatics.
Nightly she balances
Cat-clever on perilous wire
In a gigantic hall,
Footing her delicate dances
To whipcrack and roar
Which speak her maestro’s will.
Gilded, coming correct
Across that sultry air,
She steps, halts, hung
In dead center of her act
As great weights drop all about her
And commence to swing.
Lessoned thus, the girl
Parries the lunge and menace
Of every pendulum;
By deft duck and twirl
She draws applause; bright harness
Bites keen into each brave limb
Then, this tough stint done, she curtsies
And serenely plummets down
To traverse glass floor
And get safe home; but, turning with trained eyes,
Tiger-tamer and grinning clown
Squat, bowling black balls at her.
Tall trucks roll in
With a thunder like lions; all aims
And lumbering moves
To trap this outrageous nimble queen
And shatter to atoms
Her nine so slippery lives.
Sighting the stratagem
Of black weight, black ball, black truck,
With a last artful dodge she leaps
Through hoop of that hazardous dream
To sit up stark awake
As the loud alarmclock stops.
Now as penalty for her skill,
By day she must walk in dread
Steel gauntlets of traffic, terror-struck
Lest, out of spite, the whole
Elaborate scaffold of sky overhead
Fall racketing finale on her luck.
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cctm collettivo culturale tuttomondo Sylvia Plath L’acrobata