cctm collettivo culturale tuttomondo Sunt lacrimae rerum
Sunt lacrimae rerum et mentem mortalia tangunt.
Nulla c’è che non pianga. La vista delle miserie umane si fa pensiero.
Virgilio (Eneide 1, 462)
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opera: Caravaggio, Maddalena penitente, 1595 – particolare
traduzione: Guido Ceronetti
Publio Virgilio Marone, noto semplicemente come Virgilio (Andes, 70 a.C.– Brindisi, 19 a.C.), è stato un poeta romano, autore di tre opere, tra le più famose e influenti della letteratura latina: le Bucoliche, le Georgiche, e l’Eneide.
L’Eneide è un poema epico in dodici libri, scritto tra il 29 e il 19 a.C., che narra il viaggio dell’eroe troiano Enea dall’antica Troia fino al Lazio, dove è destinato a fondare la stirpe romana. L’opera celebra le origini mitiche di Roma e riflette i valori della civiltà romana, in particolare la pietas, ossia il senso del dovere verso gli dèi, la famiglia e la patria, incarnati da Enea, un eroe pio e sofferente.
Il poema si divide in due parti: la prima racconta le peregrinazioni di Enea, ispirandosi all’Odissea, mentre la seconda descrive le guerre in Italia per la fondazione di una nuova patria, richiamando l’Iliade.
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