cctm collettivo culturale tuttomondo Silvia Plath Febbre a quarantuno
Sono lanterna – la mia testa una luna
Giapponese di carta, la mia pelle oro in foglia
È carissima, molto delicata.
Non ti sbalordisce il mio calore? E la mia luce?
Sono un’immensa camelia
Che s’infuoca e va e viene, vampa a vampa.
Silvia Plath
dalla poesia Febbre a quarantuno, in Lady Lazarus e altre poesie, Mondadori, 2023
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opera: Teruko Yokoi
traduzione: Giovanni Giudici
A più di sessant’anni dalla tragica scomparsa, le poesie di Sylvia Plath, nella loro febbrile intensità, appaiono sempre più come un documento in cui il dolore trova nella forza della parola la più coinvolgente espressione. Nella versione italiana di Giovanni Giudici i versi della poetessa conservano intera la sua impronta, il tono, l’emozione interna. Come scrive Teresa Franco nella Postfazione, sottolineando il valore dell’incontro di due grandi poeti, questo lavoro di Giudici segna una svolta nella ricezione italiana di Sylvia Plath.
Lo stesso traduttore, nel suo testo introduttivo, accanto all’«evidente immediatezza autobiografica» rileva come in questa poetessa agisca con sintonia impeccabile «una ferrea disciplina della parola»: doti che hanno garantito una perdurante attenzione a quella che è ormai divenuta una figura mitica e una voce inconfondibile nel panorama molteplice e internazionale della letteratura tra secondo Novecento e contemporaneità.
Sylvia Plath (Boston, 1932 – Londra, 1963) è stata una poetessa e scrittrice statunitense.
Conosciuta soprattutto per la sua poesia, che le è valsa anche il premio Pulitzer, assegnato postumo nel 1982, Sylvia Plath ha anche scritto un romanzo, diversi libri per bambini, lettere e diari.
Raccolte poetiche
Il colosso (The Colossus and Other Poems, 1960)
Poppies in July (1962)
Ariel (1965, pubblicata postuma)
Crossing the Water (1971)
Winter Trees (1971)
Le poesie raccolte (The Collected Poems, 1981)
Poesie selezionate (Selected Poems, 1985)
Prosa
La campana di vetro (The Bell Jar, 1963), pubblicato sotto lo pseudonimo di Victoria Lucas
Johnny Panic e la Bibbia dei sogni (Johnny Panic and the Bible of Dreams, 1977)
Diari (The Journals of Sylvia Plath, 1982)
Lettere a casa (Letters Home: Correspondence 1950–1963, 1975)
Libri per bambini
A letto, bambini! (The Bed Book, 1976)
Max e il vestito color zafferano (The It-Doesn’t-Matter-Suit, 1996)
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