collettivo culturale tuttomondo Sergio Larrain
Sergio Larraín (Santiago del Cile, 1931 – Ovalle, 2012) è stato un fotografo cileno.
Agnès Sire, direttore della Fondazione Henri Cartier-Bresson e amico epistolare di Larrain per trenta anni lo ha definito un meteorite che ha attraversato l’universo della fotografia e che ha avuto la saggezza di fermarsi perché non riusciva più a trovare la sua libertà fotografando, ma solo alienazione.
La sua vita di fotografo è stata intensa. Vince una borsa di studio del British Council a Londra. Nel 1959, Cartier-Bresson lo invita a far parte dell’agenzia Magnum. Lavora con il Premio Nobel per la Letteratura Pablo Neruda scattando le foto per “Una casa en la arena”.
Dalla fine degli anni 70 il fotografo cileno abbandona, senza apparentemente nessuna motivazione, la fotografia e inizia un percorso di introspezione mistica, trasferendosi in un paesino della cordigliera cilena, lontano dal mondo e dal contatto sociale. Scrive poesie e libri tra il silenzio delle Ande. Centinaia di fotografi si lanciano alla sua ricerca sperando di trarre ispirazione dal maestro. Il fotografo rifiuta anche di incontrare i corrispondenti del New York Times e del El Pais, che volevano intervistarlo, seguendo nel suo isolato esilio.
_
Sergio Larraín (Santiago, 1931 — Ovalle, 2012) fue un fotógrafo chileno.
Desde finales de los años sesenta vive en Olave, un pueblo de la cordillera chilena, cerca de Valparaíso, casi por completo apartado del mundo de las imágenes.
Su máxima sobre la fotografía, según sus palabras: ” solo se consiguen buenas fotos cuando uno hace lo que de verdad le interesa, o sea, escoger uno mismo sus temas … dibujar con lápiz y un bloc es la mejor manera de entrar en un tema … trabajar sin tiempo, durante meses, años, hasta sentir que uno lo ha logrado … es lo que da fotos que se sostienen … en general los trabajos de encargo no dan fotos buenas realmente … es como la poesía, uno debe hacer su gusto, nada más …”.
_
foto: Sergio Larraín, Valparaiso, 1963
collettivo culturale tuttomondo Sergio Larrain