collettivo culturale tuttomondo Sandro Penna Appunti
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Felice chi è diverso
Essendo egli diverso.
Ma guai a chi è diverso
Essendo egli comune.
Happy are those who are different
being different.
But woe to those who are different
being common.
Sandro Penna
da Appunti, La Meridiana, 1950
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immagine: Patrizia Impagnatiello
traduzione dal web
Sandro Penna (June 12, 1906 – January 21, 1977) was an Italian poet.
Born in Perugia, Penna lived in Rome for most of his life.
He never had a regular job, contributing to several newspapers and writing almost only poetry. His first poems were published in 1932, through the intervention of Umberto Saba. Openly gay, his works were largely marked by his melancholic view of homosexuality as emargination.
Penna’s economic conditions were often poor, and in his late years a group of intellectuals signed a manifesto in the newspaper Paese Sera to help him … keep on reading Wikipedia
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Questo breve componimento può essere letto come un vero e proprio manifesto di poetica di Sandro Penna, ma anche come una profonda testimonianza di vita. Si presenta infatti con la folgorante istantaneità di un aforisma, ci abbaglia con l’identica chiarezza schiudendo una varietà stratificata di significati.
Di certo Penna faceva riferimento al proprio vissuto autobiografico: lui che “diverso” lo era sempre stato di mente e di cuore. Aveva l’animo sensibile e delicato di chi nota le piccole bellezze racchiuse nei dettagli delle cose comuni; la capacità di assorbire le emozioni al primo impatto e di lasciarsene attraversare.
Nutriva una solidarietà sincera per i poveri, gli umili, gli emarginati; in una delle sue poesie scriveva “Non sono belli gli operai?”
E poi c’era l’amore che esemplificava la diversità. Sandro Penna non aveva mai fatto mistero della propria omosessualità, raccontando gli amori omosessuali anche nelle sue poesie, alcune delle quali piene di lodi agli uomini, in particolare ai fanciulli che lo rapivano con l’incanto splendente della loro giovinezza. Scriveva liberamente di loro, facendosi beffe della società ipocrita del tempo, che lo tacciava come osceno, e dei suoi falsi moralismi. Parlava di un amore fatto di sguardi, sentimenti, rossori improvvisi che non scandalizzava ma commuoveva proprio perché descritto nella purezza del suo esistere … (by Alice Figini)
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