collettivo culturale tuttomondo Rosaria Scialpi (Italia)
Non ho più niente da salvare di Rosaria Scialpi (Italia)
Non ho più niente da salvare
Di queste misere membra
Non ho più cemento
Per tenerle insieme
Le corde son tutte spezzate
Così come queste misere membra
Dilaniate
Dal dolore di essere umane
Incapaci di sfidare la sorte
E valicare i confini della propria finitudine
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da Lembi di verità, L’Erudita ed., marchio Giulio Perrone Editore, 2022
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Rosaria Scialpi è nata a Taranto nel 1996.
Attualmente è studentessa magistrale di Lettere moderne presso l’Università del Salento (Lecce), dove ha già conseguito la laurea triennale con una tesi in Critica letteraria ed ermeneutica del testo sulla teoria polifonica di Bachtin e la sua applicazione ai romanzi di Dostoevskij.
Sin dal primo anno di università ha affiancato gli studi alla pubblicazione di articoli, recensioni, reportage, dossier e interviste per blog nazionali, siti e testate giornalistiche del territorio pugliese come Il Tacco d’Italia e Corriere di Puglia e Lucania.
Inoltre, ha svolto l’attività di copywriter per una start-up e si occupa della comunicazione di un festival letterario. Nel giugno 2022 ha pubblicato con la casa editrice L’Erudita (marchio Giulio Perrone Editore) la sua prima silloge poetica dal titolo Lembi di verità.
Del libro hanno parlato, in recensioni e interviste, diversi siti e giornali, fra cui:
La Gazzetta del Mezzogiorno, Hermes Magazine, Parole ad Hoc, Ora Quadra, Il mondo incantato dei libri e OXNews24.
Per lei la lettura è, come ha scritto, porsi alla ricerca di interrogativi e accogliere la materia lavica della scrittura altrui e permetterle di intrufolarsi nella mente sino all’instaurazione di una dialettica dialogica con essa. La scrittura, invece, è costante tendere all’infinito, mettendosi in ascolto dell’io, permettendogli così di dispiegarsi in tutto il suo bagliore frammentario.
Secondo Honoré de Balzac “la vita di un uomo felice è un quadro dal fondale d’argento con delle stelle nere: la vita di un uomo infelice è un fondo nero con delle stelle d’argento”. Rosaria Scialpi dipinge dapprima, con le sue parole, i lembi di un fondale oscuro e doloroso e poi, come una pittrice, traccia al suo interno una costellazione luminosa, i lembi di una speranza che ha ragione del suo brillare proprio in quel fondale così nero. E se “al mondo non vi sono dolore né felicità assoluti”, Rosaria Scialpi riesce a restituire nelle sue poesie tutta la complessità di un’esistenza che oscilla costantemente fra luce e oscurità.