collettivo culturale tuttomondo Roberto Pellico (Italia)
A volte, abbiamo bisogno soltanto di un gesto impercettibile. Uno sguardo, o un sorriso.
Qualcosa che sappia ancora farci tremare il cuore.
Roberto Pellico
_
_
opera: Lover’s Eyes, ca. 1840 – ubicazione: Metropolitan Museum of Art
I Lover’s eye risalgono all’epoca georgiana (Inghilterra, 1714-1830) e come tanti oggetti antichi, oltre ad essere ricchi di fascino e mistero, devono il loro successo a una tormentata storia di amore.
Alla fine del 18 secolo, infatti, il principe di Galles, futuro Giorgio IV, si innamorò della vedova Maria Fitzherbert e per dimostrarle il suo amore, invece del canonico anello di fidanzamento le inviò il dipinto del suo occhio contenuto in un medaglione e realizzato per l’occasione dal miniatore Richard Cosway, celebre artista dell’epoca. Ad accompagnare il dono un messaggio anonimo “Vi mando un pacco, e vi mando allo stesso tempo un occhio. Se non avete completamente dimenticato l’intero volto, penso che la somiglianza vi colpirà“.
Naturalmente Maria riconobbe l’occhio del pretendente e in breve tempo convolò a nozze segrete con il principe. Questa vicenda diffuse rapidamente la moda delle miniature, che, nella maggior parte dei casi, iniziarono ad essere commissionate per scopi sentimentali, trasformandosi in espediente romantico per comunicare al proprio amore una costante vicinanza.
Favola d’amore a parte, l’oggetto in sé è assolutamente unico e carico di fascino. L’idea che solo chi conosce a fondo una persona possa riconoscerne l’occhio ritratto mette in moto un appassionante rete di relazioni segrete e amori impossibili.(by cupmallows)