collettivo culturale tuttomondo Raymond Carver (USA)
Esci dalla statale a sinistra e scendi giù dal colle.
Arrivato in fondo, gira ancora a sinistra.
Continua sempre a sinistra. La strada arriva a un bivio.
Ancora a sinistra.
C’è un torrente, sulla sinistra. Prosegui.
Poco prima della fine della strada incroci un’altra strada.
Prendi quella e nessun’altra.
Altrimenti ti rovinerai la vita per sempre.
C’è una casa di tronchi con il tetto di tavole, a sinistra.
Non è quella che cerchi. È quella appresso, subito dopo una salita.
La casa dove gli alberi sono carichi di frutta. Dove flox, forsizia e calendula
crescono rigogliose. È quella la casa dove, in piedi sulla soglia,
c’è una donna con il sole nei capelli. Quella
che è rimasta in attesa fino ad ora.
La donna che ti ama.
L’unica che può dirti: “Come mai ci hai messo tanto?”
Raymond Carver
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Attesa, da Tutte le poesie, Minimum Fax, 2021
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trad. di Riccardo Duranti e Francesco Durante
dipinto Karen Hollingsworth
Raymond Carver (Clatskanie, 25 maggio 1938 – Port Angeles, 2 agosto 1988) è stato uno scrittore, poeta e saggista statunitense.
Carver è stato certamente un maestro della narrativa breve. Lo si è, inoltre, considerato un capostipite del minimalismo letterario americano. I suoi racconti hanno per protagonisti gente comune, individui modesti nel lavoro e nelle abitudini, e spesso colti dalla disperazione: uomini e donne che si dibattono o si trascinano tra le difficoltà della vita di un’America di provincia. Con la sua scrittura lineare ma attentamente e finemente cesellata, Carver conduce il lettore attraverso una grigia quotidianità per svelargli, d’improvviso, solo per un attimo, quel poco di verità e autenticità che resta nelle piccole vite descritte.
Nella sua poesia c’è la radice profonda dell’ispirazione letteraria di Carver. È una poesia fortemente concentrata sulla vita quotidiana, di cui, attraverso l’uso di un linguaggio ordinario, riesce a esprimere efficacemente le tensioni fondamentali: un certo spaesamento esistenziale, la paura della morte, il bisogno di essere amati, di essere salvati, di comunicare in modo sincero. Accostarsi alla scrittura di Carver e avvertirne tutta l’interiore necessità significa, dunque, comprendere come la letteratura possa essere realmente una questione di vita o di morte.
Certamente influenzato, nel suo realismo, dal Fitzgerald de Il grande Gatsby o dall’Hemingway dei racconti, Carver a sua volta si è imposto come un maestro del raccontare la vita. Lo scrittore giapponese Haruki Murakami, che ha anche tradotto alcuni testi di Carver, ad esempio lo considera tra i pochi autori – e l’unico contemporaneo – che lo abbiano ispirato. E il titolo originale del suo L’arte di correre, What I Talk About When I Talk About Running, riprende esplicitamente il titolo della raccolta carveriana Di cosa parliamo quando parliamo d’amore. (fonte Wikipedia)
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