cctm collettivo culturale tuttomondo Rabindranath Tagore Stormi nel cielo
_
Non è stato un martello a rendere le rocce così perfette, ma l’acqua con la sua dolcezza, la sua danza e il suo suono.
Rabindranath Tagore
da Stormi nel cielo, Guanda, 1977
_
foto: Victor Habchy – fair use
In questa poesia, Tagore paragona l’acqua alla gentilezza e alla pazienza. L’acqua, con il suo continuo scorrere, è in grado di modellare le rocce, rendendole più belle e armoniose. Allo stesso modo, la gentilezza e la pazienza possono aiutare a creare qualcosa di bello e duraturo nella nostra vita.
La frase di Tagore è stata ripresa da molti altri autori e artisti. È stata utilizzata, ad esempio, da Paulo Coelho nel suo libro “I racconti del maktub” e da Daniel Lumera nel suo libro “La biologia della gentilezza”.
Rabindranath Tagore, chiamato talvolta anche con il titolo di Gurudev (Calcutta, 7 maggio 1861 – Santiniketan, 7 agosto 1941), è stato un poeta, drammaturgo, scrittore e filosofo bengalese.
Il mondo occidentale lo premia col Premio Nobel per la letteratura nel 1913,
«Per la profonda sensibilità, la freschezza e la bellezza dei versi con i quali, con consumata capacità, ha reso il proprio pensiero poetico, espresso in inglese con parole proprie, parte della letteratura occidentale.»
Fu il primo Nobel letterario non occidentale nella storia del premio. L’Università di Calcutta nello stesso anno gli conferisce la laurea honoris causa (fonte Wikipedia)
Dei molti temi che ricorrono nell’opera di Rabindranath Tagore – l’amore, il dolore, la solitudine, il viaggio, Dio… – uno sembra prevalere sugli altri: quello della natura. Profondamente orientale nei suoi percorsi verdi e nell’accurata capacità di ritrarre in piccole miniature, di assoluta realtà, luoghi, ambienti, piante e animali, Tagore ci offre la possibilità di leggere non solo la sua pagina, ma anche la sua vita.
Tagore è stato tradotto praticamente in tutte le lingue europee risultando forse l’autore di origini bengalesi più noto in Occidente.
cctm collettivo culturale tuttomondo Rabindranath Tagore Stormi nel cielo