cctm collettivo culturale tuttomondo Paul Verlaine (Francia)
Spleen di Paul Verlaine (Metz, 1844 – Parigi, 1896)
Le rose erano tutte rosse
e l’edera tutta nera.
Cara, ti muovi appena
e rinascono le mie angosce.
Il cielo era troppo azzurro
troppo tenero, e il mare
troppo verde, e l’aria
troppo dolce. Io sempre temo
– e me lo debbo aspettare!
qualche vostra fuga atroce.
Dell’agrifoglio sono stanco
dalle foglie laccate,
del lustro bosso e dei campi
sterminati, e poi
di ogni cosa, ahimé!
fuorché di voi.
da Poesie, BUR, 1986
Spleen de Paul Verlaine (Metz, 1844 – Paris, 1896)
Les roses étaient toutes rouges,
Et les lierres étaient tout noirs.
Chère, pour peu que tu te bouges,
Renaissent tous mes désespoirs.
Le ciel était trop bleu, trop tendre
La mer trop verte et l’air trop doux.
Je crains toujours,- ce qu’est d’attendre!
Quelque fuite atroce de vous.
Du houx à la feuille vernie
Et du luisant buis je suis las,
Et de la campagne infinie
Et de tout, fors de vous, hélas!
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opera: James Tissot
Paul Verlaine (Metz, 1844 – Parigi, 1896) è stato un poeta francese, autore di alcuni dei versi più belli, citati e antologizzati dalla letteratura francese.
Sperimentatore di metri e di sonorità, Verlaine fu tra i principali artefici del rinnovamento della poesia europea nella seconda metà del diciannovesimo secolo e fu riconosciuto come maestro dei giovani poeti del suo tempo. Pochi seppero, come lui, conservare la melodia e la linearità del canto. Autore di numerose, celebri raccolte (Fêtes galantes, 1869, Romances sans paroles, 1874, Sagesse, 1881, Jadis et naguère, 1884, Parallèlement, 1889), affidò le sue idee in materia di poesia ai versi di un altrettanto celebre Art poétique (1874).
Nel 1884 Paul Verlaine dà alle stampe I poeti maledetti, il libro più sconvolgente e scandaloso che di lì a poco avrebbe rivoluzionato ogni futuro avvicinamento critico ed esistenziale alla poesia. Un’antologia rigorosa e sfuggente, che convoca al seggio del maestro i sei poeti dannati della Francia ottocentesca – tra i quali Verlaine include anche se stesso sotto l’allusivo anagramma di Pauvre Lelian – e le loro opere più significative: Arthur Rimbaud l’enfant prodige venuto dall’inferno; Stéphane Mallarmé il maestro visionario della poesia simbolista; Tristan Corbière il Bretone, il marinaio, lo sdegnoso per eccellenza; Marceline Desbordes-Valmore la musa drammatica e suprema del fin de siècle; e Villiers de L’Isle-Adam il genio macabro e sconsacrato, morto senza riuscire a dare alla luce la sua opera centrale.
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cctm poeti maledetti