cctm collettivo culturale tuttomondo Patti Smith e Robert Mapplethorpe
Patti Smith e Robert Mapplethorpe
Robert ed io siamo rimasti sempre noi stessi fino al giorno della sua morte. Siamo rimasti esattamente come quando ci siamo incontrati. E ci amavamo. Tutti vogliono definire tutto. E’ necessario definire l’amore?
Ci salutammo e lasciai la stanza. Qualcosa mi spinse a tornare indietro. Era scivolato in un sonno leggero. Restai a guardarlo. Così sereno, come un bambino vecchissimo. Aprì gli occhi e mi sorrise. “Sei già tornata?” Poi si riaddormentò. L’ultima immagine di lui fu come la prima. Un giovane che dormiva ammantato di luce, che riapriva gli occhi col sorriso di chi aveva riconosciuto colei che mai gli era stata sconosciuta.
Patti Smith
Boston 9 marzo 1989
da Just Kids, Feltrinelli, 2015
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Quando si incontrano lei aveva la poesia e la letteratura nella testa, la musica doveva ancora venire. Lui non era ancora fotografo e ben presto avrebbe dovuto fare i conti con la sua latente omosessualità. “Lui mi fissò con un’intensità disperata. ‘Se non vieni andro’ con un ragazzo. Diventerò omosessualé mi minacciò” racconta. Insieme condividono sogni e scoprono che rock, politica e sesso sono gli ingredienti della nuova rivoluzione. Trovano una casa insieme, vivono le tensioni e ossessioni dell’arte. Si allontanano e poi si riavvicinano, passano anni indimenticabili al Chelsea Hotel, in una stanza vicina a quella di Dylan Thomas. Nel libro ruotano le grandi figure di quegli anni come Gregory Corso che “sapeva entrare in una stanza e combinare un pandemonio all’istante, però era facile perdonarlo, perché dentro di sé racchiudeva anche la pari capacità di dar vita a una bellezza smisurata” … (by Mauretta Capuano)
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foto: Patti Smith e Robert Mapplethorpe sulla scala antincendio del Chelsea Hotel