cctm collettivo culturale tuttomondo Osamu Dazai (Giappone)
Ora non sono felice, ma non sono nemmeno infelice.
Tutto passa.
Questa è la sola e l’unica cosa che a parer mio s’avvicini alla verità, nella società degli esseri umani, dove ho dimorato sin oggi come in un inferno rovente.
Tutto passa.
Osamu Dazai
frammento da Lo squalificato, Feltrinelli, 1962
_
foto: aclotheshorse – fair use
Osamu Dazai (Kanagi, Giappone, 1909 – Tōkyō 1948) rivelò fin dall’adolescenza un’indole infelice e dissoluta, insieme a spiccate doti letterarie.
Nichilista, collezionò matrimoni e relazioni, abusi di sostanze di ogni tipo e numerosi tentativi di suicidio, di cui l’ultimo gli fu fatale. Tra le sue opere più celebri La moglie di Villon (1947), Il sole si spegne (1947) e Lo squalificato (1948).
_
Lo squalificato (1948), uno dei romanzi più celebri della letteratura giapponese del Ventesimo secolo, narra la storia di un disegnatore, Yozo, che sentendosi rifiutato dalla società, vive una condizione esistenziale di estrema solitudine.
Ciò che rende intensamente suggestive le “pagliacciate” escogitate da Yozo per sopravvivere tra i suoi simili, patetici i suoi tentativi di dedicarsi alla politica e tormentosi i suoi rapporti con le donne, è il senso di insuperabile ambiguità che domina l’intera esperienza da lui vissuta, in bilico tra il piacere di infrangere il codice sociale e il sentimento di colpa per non sapersi adeguare a esso. La “squalifica” alla quale è condannato Yozo acquista un senso diverso solo dopo la sua morte, quando l’autore sposta sapientemente il punto di vista narrativo fuori dalla coscienza del protagonista.
Come ha scritto lo studioso di letteratura giapponese Donald Keene, Lo squalificato è simbolo della situazione in cui si sono trovati gli scrittori giapponesi dopo la Seconda guerra mondiale: estraniatisi dalle loro stesse tradizioni, essi riflettono un disagio e uno smarrimento spirituale che li rende vicinissimi ai temi più attuali delle letterature occidentali. Negli ultimi tempi il romanzo ha conosciuto un ritorno importante nel fumetto giapponese, ispirando i primi episodi della fortunata serie di anime disegnata da Usamaru Furuya, oltre a diverse altre versioni manga.