cctm collettivo culturale tuttomondo Philippe Jaroussky e Marie-Nicole Lemieux
Philippe Jaroussky e Marie-Nicole Lemieux cantano Monteverdi
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Pur ti miro,
Pur ti godo,
Pur ti stringo,
Pur t’annodo,
Più non peno,
Più non moro,
O mia vita, o mi tesoro.
Io son tua…
Tuo son io…
Speme mia, dillo, dì,
Tu sei pur, speme mia
L’idol mio, dillo, dì,
Tu sei pur,
Sì, mio ben,
Sì, mio cor, mia vita, sì.
Pur ti miro,
Pur ti godo,
Pur ti stringo,
Pur t’annodo,
Più non peno,
Più non moro,
O mia vita, o mi tesoro.
Philippe Jaroussky e Marie-Nicole Lemieux cantano Claudio Monteverdi, aria Pur ti miro , da L’ Incoronazione di Poppea (1642) – Baden-Baden, giugno 2012
foto: Philippe Jaroussky e Marie-Nicole Lemieux
Lemieux e Jaroussky una perfetta complicità
Che cosa abbiamo ascoltato? Pura armonia di due voci. Due nitide linee melodiche che restituiscono dell’amore l’abbandono alla passione. Ogni giudizio è sospeso, ogni conseguenza non prefigurata: l’amore è adesso, finalmente. Ogni incontro di suoni, tra le note del duetto, dice questo. Ogni singolo verso del testo, e l’intero svolgersi dell’azione scenica, mettono al centro la passione amorosa, sottraendola al tempo. Nerone e Poppea, finalmente soli l’uno di fronte all’altra, non si curano di quello che sarà, come non si curarono di chi li ostacolava: la moglie di Nerone, Ottavia, fu neutralizzata; Seneca, come figura etica, costretto al suicidio. Si realizzano le premesse poste nel prologo dell’opera: Amore vince su Virtù e Fortuna.
Le voci coinvolgenti e talentuose di Marie-Nicole Lemieux, impeccabile contralto canadese dalla formidabile presenza scenica, e Philippe Jaroussky, controtenore francese di registro mezzo-sopranile specializzato nel repertorio barocco, accompagnati dall’Ensemble Artaserse, interpretano per noi un’armonia perfetta.
Claudio Monteverdi (Cremona, 1567 – Venezia, 1643) è stato un compositore italiano.
La sua attività artistica segnò il passaggio dalla musica rinascimentale alla musica barocca.
Gran parte della produzione di Monteverdi, comprese molte opere teatrali, è andata perduta. La sua musica sopravvissuta include nove libri di madrigali, opere religiose su larga scala, come il suo Vespro della Beata Vergine del 1610 e tre opere complete. La sua opera L’Orfeo è la prima del genere ancora ampiamente eseguita. Verso la fine della sua vita scrisse opere per Venezia, tra cui Il ritorno d’Ulisse in patria e L’incoronazione di Poppea.