cctm collettivo culturale tuttomondo Non sarà più … di Idea Vilariño
di Idea Vilariño (Uruguay)
Non sarà più
non più
non vivremo insieme
non crescerò tuo figlio
non cucirò i tuoi panni
non ti avrò la notte
non ti saluterò col bacio.
Mai saprai chi sono stata
perché altri mi amarono.
Non riuscirò a sapere
perché né come mai
né se era vero
quel che hai detto che era
né chi sei stato
né cosa sono stata per te
né come sarebbe stato
vivere insieme
amarci
aspettarci
stare.
Ormai non sono altro che io
per sempre e tu ormai
non sarai per me
altro che te. Non sei più
in un giorno futuro
non saprò dove abiti
né con chi
né se ricordi.
Non mi abbraccerai più
come quella notte
mai.
Non ti toccherò più.
Non ti vedrò morire.
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de Idea Vilariño (Uruguay)
Ya no será
ya no
no viviremos juntos
no criaré a tu hijo
no coseré tu ropa
no te tendré de noche
no te besaré al irme.
Nunca sabrás quién fui
por qué me amaron otros.
No llegaré a saber
por qué ni cómo nunca
ni si era verdad
lo que dijiste que era
ni quién fuiste
ni qué fui para ti
ni cómo hubiera sido
vivir juntos
querernos
esperarnos
estar.
Ya no soy más que yo
para siempre y tú ya
no serás para mí
más que tú. Ya no estás
en un día futuro
no sabré dónde vives
con quién
ni si te acuerdas.
No me abrazarás nunca
como esa noche
nunca.
No volveré a tocarte.
No te veré morir.
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traduzione web
foto Tony Cenicola
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Idea Vilariño, uruguayana di Montevideo nata nel 1920 e scomparsa nel 2009, poetessa, saggista, traduttrice, apparteneva alla “Generazione del ‘45”, come Mario Benedetti e come Juan Carlos Onetti, del quale si innamorò derivandone gran parte della sua poesia:
“Mi sono innamorata dell’ultima persona di cui avrei dovuto… eravamo fatti di una materia impossibile da legare. Non ha mai capito l’abc della mia vita, non mi ha mai capito come essere umano, come persona…. Ancora mi chiedo perché ho sopportato tanto, perché sono tornata sempre. (…) Una notte mi chiamò, disperato, chiedendomi che andassi da lui. Io ero con qualcuno che mi amava e lo lasciai per andare a passare una notte con lui. E ricordo che l’unica cosa che abbiamo fatto è stato quella di metterci schiena contro schiena, a leggere un libro, lui il suo, io un altro. Il mattino dopo lo presi dalla testa e gli dissi: sei un asino, Onetti, sei un cane, una bestia. E me ne sono andata”.
Nove notti d’amore, come disse la stessa Vilariño, e una vita di passione e solitudine.
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