collettivo culturale tuttomondo Nika Turbina (Ucraina)
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Io sono una bambola rotta.
Si sono scordati di mettermi
un cuore nel petto.
E al buio, in un angolo, inutile,
abbandonata.
E come una bambola rotta
al mattino ho ascoltato
i bisbigli di un sogno:
«dormi, tesoro, dormi
e voleranno gli anni
e al tuo risveglio
di nuovo vorranno
prenderti in braccio
cullarti per gioco,
e troverà il suo battito
il cuore».
È solo tremendo
aspettare.
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Nika Turbina
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Bambola, 1983 da Quaderno di appunti, Edizioni del Leone, 1984
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foto: Nika Turbina con il Leone d’oro, Venezia, 1985
traduzione: Evelina Pascucci
Nika Turbina (Jalta, 17 dicembre 1974 – Mosca, 11 maggio 2002) è stata una poetessa e scrittrice ucraina, sovietica fino al 1991, divenuta celebre per aver scritto liriche particolarmente profonde durante i suoi primi anni di vita.
I primi componimenti di Nika risalgono all’età di quattro anni, dettati di notte alla mamma. Raggiunge l’apice della notorietà all’inizio della vita, quando a soli sette anni i suoi versi appaiono su un quotidiano nazionale, grazie all’interessamento dello scrittore già affermato Julian Semenov.
Nel giro di un anno la sua prima raccolta, Quaderno di appunti, viene pubblicata a Mosca, con prefazione di Evgenij Evtušenko.
In occasione del festival internazionale di poesia ‘Poeti e pianeta Terra’ tenutosi in Italia, nel maggio del 1985 le viene conferito il Leone d’oro di Venezia. Prima di lei, solo un altro poeta russo è stato insignito dello stesso riconoscimento: Anna Achmatova.
Una vita segnata dall’abbandono da parte del padre e dalla malattia, e poi dall’instabilità emotiva, da amori tormentati, dall’alcol. Ma anche illuminata da una vocazione poetica precocissima, da una capacità straordinaria di guardare nel profondo di se stessa, dal dono di una parola raffinata e potente.
E’ stata tutto questo l’esistenza di Nika Turbina, morta a 27 anni e oggi ricordata come una delle voci più limpide e ispirate dell’ultimo Novecento.
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Io sono una bambola rotta