collettivo culturale tuttomondo Millelire – Kerouac
Rivoluzionari nel prezzo e nei contenuti, i Millelire sono una collana di libri tascabili 10×14 proposta a partire dal 1989 dalla casa editrice Stampa Alternativa e destinata a formare una nuova generazione di lettrici e lettori.
Sorpresa, provocazione e qualità erano le tre linee guida nella scelta editoriale per stimolare le menti con testi brevi, ma intensi.
Tacito, Epicuro, Plutarco convivevano con giovani firme al tempo non ancora note affrontando tematiche spesso ignorate dall’opinione pubblica.
Venduti per strada, alle fermate degli autobus, nei bar, definirono una nuova tipologia di libri: i supereconomici.
Ora sono in parte resi gratuiti dall’editore stesso.
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Kerouac and Co, collana Millelire, Stampa Alternativa, 1995 a cura di Luca Scarlini
Istruzioni per l’uso
La Beat Generation ha espresso un’eredità letteraria ricca quanto scarsamente considerata e passibile di interpretazioni radicalmente diverse.
Il ritorno di fiamma del mercato culturale per questo movimento letterario ha favorito la diffusione di una immagine standardizzata che ha il suo cardine in alcune opere-feticcio che relegano in un territorio minoritario e riservato agli specialisti altre sperimentazioni di grande interesse. Questa antologia vuole costituirsi come una mappa essenziale di percorsi da compiere che non necessariamente passano per le tappe tradizionalmente obbligate.
Vi è infatti privilegiato un nucleo di autori cui non è arrisa l’eclatante notorietà della Scuola di San Francisco. Essi sono Frank O’Hara, Denise Levertov, Diane Di Prima e Leroi Jones.
Voci assolutamente personali della galassia beat che declinano secondo le loro diverse sensibilità i termini di un complesso rinnovamento culturale. Accanto a questi, alcune liriche celebri di Kerouac, Corso e Ferlinghetti costituiscono altrettanti punti fermi in un discorso critico al di là delle mode e dei pregiudizi. L’antologia rispecchia le scelte e le predilezioni dei traduttori e del curatore che si assume la responsabilità di firmare una selezione non ortodossa né esaustiva del Movimento Beat, la cui storia va ridisegnata fra “maggiori” e “minori” nel tumultuoso interscambio di esperienze artistiche che hanno mutato il mondo culturale occidentale nel dopoguerra.
Luca Scarlini