cctm collettivo culturale tuttomondo linguaggio dei fiori – Rosa
linguaggio dei fiori – Rosa
La rosa è un fiore dai molteplici significati, ma senza dubbio è riconducibile alla passione. Nell’antica Roma veniva associata a Venere, dea dell’amore e della bellezza. Bisogna però distinguere i vari significati a seconda del colore, infatti:
rosa rossa: amore e passione, è il classico messaggio, diretto e inequivocabile.
rosa bianca: correttezza e purezza.
rosa rosa: è il colore della tenerezza e dell’affetto, un dono familiare e sentito.
rosa gialla: in amore simboleggia gelosia, e possibile infedeltà. Tra amici è simbolo di ottimismo e di gioia di condivisione.
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immagine dal web
Chi mai in grado di comporre versi non ha elogiato la bellezza della rosa?
I poeti non sono riusciti ad accrescerne la grazia, né ad esaurirne l’elogio; l’hanno soprannominata, a ragione, figlia del cielo, gioia della terra, gloria della primavera; ma quale espressione ha mai reso il fascino di questo fiore, l’effetto voluttuoso d’insieme e la grazia divina?
Quando sboccia, l’occhio segue estasiato gli armoniosi contorni. Ma come descrivere le porzioni sferiche che la compongono, le sfumature seducenti che la colorano, il dolce profumo che esala? Eccola, in primavera, ergersi fra l’elegante fogliame, circondata dai numerosi boccioli; si direbbe che la regina dei fiori si crogioli al soffio d’aria che la dondola, che si adorni delle gocce di rugiada che la bagnano, che sorrida ai raggi del sole che la sfiorano; si direbbe che la natura si sia prodigata per fornirle a gara freschezza, bellezza delle forme, profumo, vivacità e grazia.
La rosa impreziosisce tutta la terra: ed è la più comune fra i fiori. Il giorno in cui la sua bellezza raggiunge il culmine, la si vede sfiorire; ma ogni primavera rinasce fresca e rinnovata.
Molti poeti l’hanno cantata, ma non è sfiorito il suo elogio, e basta il nome per ringiovanire le loro opere. Emblema di tutte le età, interprete di tutti i sentimenti, la rosa si unisce alle nostre cerimonie, alle nostre gioie, ai nostri dolori. La spensierata allegria se ne corona, il casto pudore prende in prestito il dolce incarnato; le si paragona la bellezza, la si dona come premio alla purezza, è l’immagine della giovinezza, dell’innocenza, e del piacere; appartiene a Venere, e, rivale della bellezza stessa, la rosa possiede come lei, la grazia affascinante ancora più che la bellezza stessa.
Charlotte de Latour
da Il linguaggio dei fiori, 1819
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