cctm collettivo culturale tuttomondo Joumana Haddad (Libano)
di Joumana Haddad (Beirut 1970)
La donna che aspetta, intuisce
che quello che c’è
non è quello che avrebbe potuto
essere,
ma nemmeno quello che sarà.
La donna che aspetta
vede il segreto oltre il buio
il viaggio oltre il passo
il bacio oltre le labbra.
Vede se stessa
oltre la loro immagine
di lei.
La donna che aspetta
tocca quello che non possono vedere
canta quello che non possono sentire
e ogni giorno incide un sorriso nuovo
nella carne dell’alba.
La donna che aspetta
Ha il cuore nel palmo della mano
offerto come una fontana di sangue.
Goccia dopo goccia,
battito dopo battito,
sfida il tic tac del tempo e
avanza.
La donna che aspetta
non si guarda dietro
non si guarda davanti.
Si guarda dentro
e cresce.
La donna che aspetta
invoca il vento, le stelle, i mari,
e culla nei suoi occhi
i sogni che fanno girare la terra.
La donna che aspetta
sa che non è la barca,
quel che lei aspetta;
ma che è la barca
che sta aspettando lei
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foto Alex Currie – fair use
Joumana Haddad (Beirut 1970) è una poetessa, giornalista, attivista, scrittrice, traduttrice e conduttrice televisiva libanese.
Responsabile per molti anni delle pagine culturali del quotidiano libanese An Nahar, dove ha lavorato dal 1997 fino al 2017, ha insegnato Scrittura creativa all’Università Libano-Americana di Beirut tra il 2012 e il 2016. È attivista per i diritti della donna, e anche la caporedattrice di Jasad, una rivista in lingua araba specializzata nelle arti e la letteratura del corpo.
Ha già pubblicato vari libriche sono stati tradotti e pubblicati in molti paesi del mondo.
Per il suo In compagnia dei ladri del fuoco (2006) ha intervistato, tra gli altri, scrittori quali Roberto Saviano, Umberto Eco, Paul Auster, Yves Bonnefoy, Peter Handke e Elfriede Jelinek.
Premio Blue Metropolis per la letteratura araba nel 2010, in Italia ha pubblicato Adrenalina (2009), Il ritorno di Lilith (2009), Ho ucciso Shahrazad (2011), Le sette vite di Luca (2011); suoi scritti sono apparsi inoltre nelle antologie
Non ho peccato abbastanza (2005) e Parola di donna, corpo di donna (2006).
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