cctm collettivo culturale tuttomondo Ivan Graziani Lugano Addio
Ivan Graziani, Lugano Addio, 1977
Le scarpe da tennis bianche e blu
Seni pesanti e labbra rosse
E la giacca a vento
Oh, Marta io ti ricordo così
Il tuo sorriso e i tuoi capelli
Fermi come il lago
“Lugano addio” cantavi
Mentre la mano mi tenevi
“Canta con me” tu mi dicevi
Ed io cantavo di un posto che
Non avevo visto mai
Tu, tu mi parlavi di frontiere
Di finanzieri e contrabbando
Mi scaldavo ai tuoi racconti
“E mio padre sì” tu mi dicevi
Quassù in montagna ha combattuto
Poi del mio mi domandavi
Ed io pensavo a casa
Mio padre fermo sulla spiaggia
Le reti al sole, i pescherecci in alto mare
Conchiglie e stelle
Le bestemmie e il suo dolore
Oh, Marta io ti ricordo così
Il tuo sorriso e tuoi capelli
Fermi come il lago
“Lugano addio” cantavi
Mentre la mano mi tenevi
“Addio” cantavi
E non per falsa ingenuità, tu ci credevi
E adesso anch’io che sono qua
Oh, Marta mia addio, ti ricordo così
Il tuo sorriso e tuoi capelli
Fermi come il lago
Ivan Graziani, Lugano Addio dall’album I Lupi, Numero Uno, 1977
testo e musica: Ivan Graziani
Ivan Graziani (Teramo, 1945 – Novafeltria, 1997) è stato un cantautore e chitarrista italiano.
Graziani inizia la sua avventura musicale a soli 18 anni, suonando la chitarra con il gruppo Nino Dale & His Modernists. Successivamente, nel 1966, fonda il gruppo Ivan e I Saggi, che poi diventa Anonima Sound. Con questa band, Graziani pubblica diversi singoli tra cui Parla tu, che ottiene un discreto successo. Dopo il servizio militare che decide di intraprendere una carriera da solista.
Attento osservatore di micro storie, che riusciva a rendere esaltanti e intriganti nelle sue canzoni, Ivan Graziani ha raccontato il Paese ed è stato il primo cantautore in assoluto a salire sul palco del Tenco nella primissima edizione del 1974. La sua tecnica chitarristica fece scuola e il musicista è stato un anticipatore, il primo autentico cantautore rock della musica italiana. Chitarrista di altissimo livello, ha collaborato negli anni con colleghi come Lucio Battisti, Francesco De Gregori e Antonello Venditti. Graziani è stato un autore-cantante con una verve ironica e surreale poco adatta all’Italia della canzone dell’epoca, nonché un disegnatore e incisore di grande talento.
Il successo di Ivan Graziani arriva nel 1977 con l’album “I Lupi” dove c’è “Lugano addio”. L’anno dopo pubblica “Pigro” (con la celebre “Monnalisa”), inserito da Rolling Stone tra i cento più grandi album italiani di sempre. Questo è stato il periodo migliore della sua carriera: coronato da album come “Agnese dolce Agnese” e l’anno dopo da “Viaggi e intemperie” dove c’è “Firenze (canzone triste)”. Dalla seconda metà degli anni ’80, anche se in questo periodo pubblica “Nove”, uno degli album che ha amato di più, le cose non girarono per il verso giusto. Soprattutto cresceva la sua insofferenza nei confronti della discografia che probabilmente faticava ad assecondare un personaggio che rimaneva in bilico tra rock, canzone d’autore e recupero del folklore, considerando anche i mutamenti profondi che l’industria musicale stava subendo con l’avvento degli anni ’90.
Con un repertorio che spazia tra rock e ballate di rara bellezza, Ivan ha collaborato con molti illustri colleghi: tra questi Battisti, PFM, De Gregori, Venditti, Ron, Loredana Bertè e Renato Zero.
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